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Roma
Pd Roma renziano, scissione scongiurata. Regione Lazio, Agostini in Mdp

Pd Roma tutto renziano, la scissione è scongiurata.

 

Nonostante le numerose e continue fibrillazioni, gli otto consiglieri eletti nel gruppo Pd che siedono a Palazzo Senatorio resteranno ai loro posti. Stabilità prevedibile visto che fanno tutti parte della maggioranza: Roberto Giachetti e la capogruppo Michela Di Biase, insieme a Giulio Pelonzi e Orlando Corsetti (e Svetlana Celli ufficialmente nella civica #RomaTornaRoma) sono di rito renziano, Marco Palumbo e Ilaria Piccolo fanno parte dell'ala vicina a Nicola Zingaretti, Valeria Baglio a Roberto Morassut e l’ultima entrata, Giulia Tempesta, è una giovane ‘turca’.
In Campidoglio non è quindi prevista la nascita del nuovo gruppo “Articolo 1 - Movimento democratico e progressista” (Mdp), che alla Camera e al Senato ha riunito i fuoriusciti del Pd e Sinistra italiana.

Venti di guerra alla Regione
Leggermente diversa è la situazione che si presenta al Consiglio Regionale del Lazio, dove la fuoriuscita di esponenti dem è già ad una fase avanzata. La conferma arriva dal consigliere regionale bersaniano Riccardo Agostini, ultimo degli eletti ma primo e unico ad aver annunciato la sua ritirata dal gruppo consiliare Pd. “La mia uscita si concluderà probabilmente questa settimana con la costituzione del gruppo Mdp, nel quale è attesa anche la collega Rosa Giancola (candidata con il “listino” di Zingaretti, poi entrato a far parte del PD nel 2015)”, ha annunciato lo stesso consigliere.

Municipi sonnolenti
Anche nei municipi non manca qualche tensione ma, ad oggi, tutto è ancora fermo. Questo perché mentre a livello nazionale la guerra interna al PD si è conclusa con la scissione e la conseguente nascita del gruppo Mdp che, pur se composto da parlamentari sconosciuti ai più, possiede un proprio peso “ricattatorio” specifico sull’assetto e sulla durata dell’attuale Governo, a Roma la battaglia è ancora aperta.  
Farà da spartiacque il Congresso nazionale previsto per il prossimo 30 aprile (data decisa con un po’ di mal contento da parte degli interessati vista la vicinanza con la festività del 1 maggio).
A Roma, molto forte è la candidatura a segretario del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, visto l’appoggio, fra gli altri, del presidente della Regione ed esponente titolato di spicco del Pd romano, Nicola Zingaretti e dal “solito” eurodeputato Goffredo Bettini che ha passato il week end sula trama di un telaio che definisce “rinnovamento”.
Proprio il raggiungimento di una significativa percentuale di voti al Congresso - se non addirittura la nomina a segretario - da parte dell'attuale guardasigilli, sarà il “malox” che guarirà i mal di stomaco di chi continua a minacciare defezioni. Solo in quel caso, l'ipotesi, seppur al momento lontana, della scissione dem su Roma si potrà dire definitivamente scongiurata.

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