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Roma
Piazza di Siena, non solo ippica. Arte e verde: Villa Borghese si rifà il look

Piazza di Siena non è più solo un Concorso Ippico. Quella che gli organizzatori hanno presentato al mondo è un'opera d’arte custodita all’interno di un’altra opera d’arte, la straordinaria Villa Borghese.

 

L'obiettivo ambizioso è figlio della “formula magica” messa a punto tre anni fa, secondo un percorso lineare: Roma Capitale dà in gestione l'area di Piazza di Siena e del Galoppatoio a Sport e Salute spa (la nuova realtà che ha sostituito Coni servizi) e Fise, i quali oltre ad occuparsi dell'evento vero e proprio (23-26 maggio), si prendono cura dei restauri, della manutenzione ordinaria e del verde durante tutto l'anno, attuando un'autentica opera di riqualificazione. Il nuovo modello Piazza di Siena ha già dato risultati sensibili.

 

 

Diego Nepi Molineris, - event director Piazza di Siena a direttore marketing e sviluppo Sport e Salute Spa (già Coni Servizi)Siamo al terzo anno di 'matrimonio' tra Fise e l'ex Coni Servizi, oggi Sport e Salute Spa, nell’organizzazione del Concorso ippico di Piazza di Siena di scena a Roma. L’ellisse tornata in erba, la riqualificazione del Galoppatoio di Villa Borghese e l’apertura gratuita al pubblico, sono i punti focali di un'avventura che promuove lo sport e sostiene l'eccellenza artistica. Come si può migliorare? E come attrarre il pubblico?

“Siamo di fronte a un processo che avanza per gradi e che poggia su un'architettura di idee molto simile a quella di una piramide Inca: ogni gradone, un obiettivo da raggiungere. E allora, dopo aver riqualificato l'area del Galoppatoio, ripristinato il verde nell'ovale di gara, restaurato le parti murarie e architettoniche delle antiche tribune, quest'anno -ad esempio - abbiamo restituito all'antico splendore la Casina Raffaello e intrapreso un deciso percorso di condivisione virtuosa che affianca il lato agonistico dell'evento, puntando proprio sull'interazione con la città e la creazione di un movimento di idee, curiosità e sostegno in favore dei beni artistici. Io credo che lo sport sia arte in movimento e, in quanto arte, debba sostenere sé stessa in tutti i modi possibili: dal finanziamento indiretto attraverso gli sponsor che creano una sorta di 'fundraising eolico' e cioè energia di risorse 'indiretta' per l'area ospitante, fino alle iniziative di 'gemellaggio' con le grandi realtà della città o con alcuni luoghi iconici”.

In particolare, quali sono?

“Penso, ad esempio, alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. Con loro, Piazza di Siena ha condiviso diverse iniziative e credo sia compito di tutti promuovere una straordinaria cassaforte dell'arte a livello mondiale. Quella magnifica struttura adagiata su Valle Giulia, custodisce quasi ventimila opere artistiche dal valore incalcolabile e anche solo un contributo di divulgazione di questa magnificenza ci inorgoglisce enormemente. Io credo che la parola chiave sia: 'conoscenza'. Le idee si attivano attraverso questo concetto basilare che rimbalza ovunque laddove c'è effervescenza creativa: dallo sport, alla cultura, all'arte, alla capacità di fare squadra tra diverse realtà perseguendo un obiettivo che, una volta raggiunto, diviene a sua volta carburante di questa conoscenza. Poi c'è il gemellaggio con Via Condotti che vuole essere un messaggio e un abbraccio alla città di Roma, fino al Leonardo Horse Project di Snaitech, cioè le quattro riproduzioni giganti del Cavallo di Leonardo da Vinci reinterpretate da quattro grandi artisti italiani di fama internazionale ed esposte in viale Pietro Canonica, che hanno proiettato Piazza di Siena nell'agenda dei festeggiamenti per i 500 anni dalla scomparsa del grande genio dell'umanità”.

Se il grande successo di Piazza di Siena è nei numeri e nei bilanci, qual è o quale è stato il motivo di maggior soddisfazione dal punto di vista organizzativo?

“Come saprà, noi abbiamo il privilegio, perché di tale si tratta parlando di Villa Borghese, della manutenzione di Piazza di Siena e zone adiacenti per tutto l'anno, dalle opere murarie alla vegetazione, verde dell'ovale compreso naturalmente. Ecco, vedere i bimbi che giocano sul prato di quell'ovale nelle assolate giornate dell'inverno romano, per me ha significato aver centrato l'obiettivo e cioè Piazza di Siena motore di un rinascimento della stessa Piazza e di Villa Borghese, per tutto l'anno. E mi permetto un tocco vintage: mi è stata regalata una fotografia Polaroid, sa di quelle che fanno molto anni 70, con i bambini che giocano a 'ruba bandiera' sul prato che oggi ospita le gare. Ecco, non c'è trofeo, targa o riconoscimento che possa pareggiare la bellezza di quell'immagine straordinaria”.

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