Piazza Navigatori, piano approvato. “Vincono gli imprenditori inadempienti”
Tensioni in aula durante il voto della delibera per i lavori di riqualificazione di piazza dei Navigatori
È stato approvato in Commissione Urbanistica il piano di riqualificazione di Piazza dei Navigatori da 30 milioni di euro. Nonostante l'opposizione dei gruppi cittadini e dell'ex presidente di Municipio Catarci, il progetto passa al vaglio del Consiglio Capitolino.
Un “mega regalo per gli imprenditori inadempienti” secondo lo stesso Catarci e Amedeo Ciaccheri, candidato presidente del Municipio VIII. “Con la deliberazione si consente la realizzazione del terzo palazzo, un edificio di ben 66.760 metri cubi, di cui 15 mila conseguenza diretta del Piano Casa, per un’altezza di 13 piani. Dalla deliberazione spariscono le più importanti ed onerose opere pubbliche, quali l’adeguamento della viabilità con la realizzazione di un sottopasso in Viale Cristoforo Colombo, l’esecuzione di impianti di illuminazione delle aree pubbliche e la costruzione di un asilo nido”, spiegano i due in una nota.
Secondo l'ex presidente di Municipio, il nuovo progetto cede aree pubbliche ai privati, aumentando l'indice di edificabilità in un'area già soffocata dal cemento.
I consiglieri capitolini M5S hanno scelto di ignorare le oltre 1.200 firme raccolte con la petizione che chiedeva il blocco della delibera in questione. La discussione era stata interrotta martedì e il voto rimandato a venerdì proprio per l'intervento di uno dei cittadini, che aveva aggredito verbalmente l'assessore Luca Montuori.
A creare tante polemiche è la convenzione stipulata tra Amministrazione ed imprenditori, firmata nel 2004, e ufficialmente scaduta, che autorizzò 184.000 metri quadri di edificazione privata in cambio di importanti opere di urbanizzazione. Opere di interesse pubblico mai realizzate, contrariamente a quelle di utilizzo privato. La rinnovata intesa garantisce al Campidoglio oltre 16 milioni di euro dalle società proponenti come “risarcimento” per i lavori del primo atto mai realizzati, nonché l'esecuzione delle opere previste e il completamento di quelle avviate ma ancora incompiute. Nell’insieme, oltre 30 milioni di euro sbloccati tra oneri, tasse e opere pubbliche.
“Nonostante le dichiarazioni trionfalistiche della Sindaca e dell'Assessore all’Urbanistica – ha dichiarato Catarci - i 30 milioni di euro che Roma Capitale avrebbe trovato sarebbero utili a realizzare solo una delle 16 opere dovute. Non solo non sono stati trovati - erano i circa 21 milioni della convenzione originaria, stimati nel 2004 per le opere pubbliche, aggiornati 14 anni dopo – ma sono anche stati aggiornati male, perché avrebbe significato farsi dare oggi i fondi necessari per realizzare le stesse opere pubbliche mai fatte. Non c'è nessuna discontinuità rispetto al passato, viene portato a termine il percorso di una convenzione peraltro già scaduta e viene data la garanzia ai privati inadempienti di tornare a gestire la partita nonostante le irregolarità”.
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