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Roma
Raggi affittacamere, l'ex M5S Grancio all'attacco: “Delibera irregolare”

Emergenza casa a Roma, la Raggi affittacamere. L'ex pentastellata Grancio contro la delibera della Giunta M5S: “Attività irregolare, vogliono affittare le stanze a prezzo di mercato ma non rispettano i requisiti minimi sulle dimensione previsti dalla Regione Lazio”.

 

“Fino a ieri la coabitazione fra nuclei familiari diversi era un fattore di grave disagio sociale e requisito per accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Per effetto della delibera approvata dalla Giunta Raggi apprendiamo invece che la coabitazione può essere promossa dal Comune come risposta all’emergenza abitativa, come se fosse normale ed auspicabile che famiglie con minori, separati non assegnatari di casa coniugale e persone fuoriuscite dal circuito di assistenza sociale si trovino ad occupare in via permanente una stanza per uno, con il Dipartimento Patrimonio a fare da affittacamere, a prezzo di mercato. Dopo le umiliazioni inflitte alle famiglie con 80 bambini sgombrate a Primavalle, questa è veramente la ciliegina sulla torta collocata da un’assessora incapace di formulare un programma operativo e credibile per il diritto alla casa a Roma.”

Così Cristina Grancio, esponente di Democrazia e Autonomia (demA) e capogruppo del Gruppo Misto in Assemblea capitolina, commenta la delibera della Giunta capitolina n.137 del 12 luglio scorso, pubblicata ieri all’Albo Pretorio, concernente l’assegnazione in locazione di unità immobiliari del patrimonio disponibile di Roma Capitale in coabitazione a canone concordato.

“Un’assessora così magnanima – prosegue la consigliera Grancio – che al canone concordato, che è sostanzialmente un canone di mercato, consente di applicare solo alle famiglie più povere, con ISEE compreso fra 6.000 e 9.000 euro lordi annui, uno sconto del 10% per l’affitto della rispettiva camera. Un’attività di affittacamere che si preannuncia, fra l’altro, irregolare, visto che la delibera in questione non cita i requisiti minimi sulla dimensione delle stanze previsti da un apposito Regolamento della Regione Lazio, requisiti obbligatori per chi ospita turisti, ma che evidentemente il Comune non intende applicare a chi dovrà viverci in pianta stabile.”

“Di fronte a questa singolare mutazione del diritto all’abitare – conclude la consigliera capitolina – non posso che sottoscrive la richiesta di dimissioni dell’Assessore alle Politiche Abitative Rosalba Castiglione, richiesta formulata a più riprese ed unitariamente dai movimenti romani per il diritto alla casa.”

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