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Roma
Raggi contro Caltagirone, la verità nel Vangelo di Roma secondo Virginia

Virginia Raggi come Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La verità sulla guerra tra il sindaco di Roma ed il patron de Il Messaggero, Francesco Gaetano Caltagirone, in un post, nel “Vangelo secondo Virginia”.

 

Sarà forse l'attuale sindaco di Roma il tanto ricercato quinto evangelista? Quella scoppiata tra la Raggi ed il quotidiano Il Messaggero sembrerebbe una vera e propria guerra degna di un “best seller” come lo sono i quattro libri sacri. Ed il fatto che quello che viene scritto da Virginia è sempre la verità, perché i 5 stelle fanno della trasparenza e della verità il loro dogma (a Roma Marra e De Vito possono confermarlo), etichetta l'ultima “fatica” della Raggi come un vero e proprio “Vangelo di Roma secondo Virginia”.

L'anniversario del terzo anni di Raggi è l'argomento dello scritto pubblicato dal sindaco sul suo profilo Facebook, in tutta risposta all'affondo de Il Messaggero. “Raggi incapace, Roma muore, Disastro Capitale”, sono solo alcuni epiteti che la testata di via del Tritone ha utilizzato per congratularsi con il lavoro svolto dal sindaco M5S. Ma la risposta della Raggi non si è fatta appunto attendere.

L'ultima pagina scritta del suo “Vangelo” inizia con una sola parola, secca, buttata lì a far capire quale sarà l'argomento che verrà trattato successivamente: “Incapace”. Un insulto, l'insulto che politici, mafiosi e tanti altri hanno utilizzato per etichettarla. Ma lei non ci sta. Per lei non è così e passa al contrattacco.

“Le critiche sono sempre giuste e servono a migliorarsi ma se fatte in buona fede. E, permettetemi, il dubbio c’è. I problemi a Roma hanno radici profonde. Io affronto le difficoltà e provo a superarle. La mia colpa, e ne vado fiera, è non essermi mai seduta nei vecchi salotti impolverati del potere. Io preferisco le periferie delle persone come me, quelle degradate e abbandonate dove l’amministrazione finora non era mai stata presente. Non sono scesa a patti con i potenti ma difendo la mia città sempre e comunque. Altro che incapace. Io sono determinata.”. Virginia Raggi punta sulle periferie, quelle pulite, senza rifiuti, senza criminalità e con l'asfalto come se fosse un Gran Premio di Formula 1 (e non come in quello di Formula E di Roma).

Poi una sfilza infinita di domanda a chi la critica: “Ma perché nessuno mai ha abbattuto le villette dei Casamonica chiudendo gli occhi di fronte all’illegalità? Perché nessuno si è indignato quando hanno dato alle fiamme uno dei quattro impianti che gestiva il 25% dei rifiuti di Roma? Perché fino all’arrivo di questa amministrazione non è mai stato imposto un contratto a Cerroni per la raccolta dei rifiuti? Perché tutti hanno taciuto quando Atac con 'parentopoli' assumeva gli 'amici degli amici' indebitandosi per oltre un miliardo di euro? Perché nessuno ha mai mostrato le strade nuove che abbiamo rifatto in questi tre anni? Perché nessuno ha mai parlato della nostra lotta agli ‘scrocconi’, quelli che occupano abusivamente e senza titolo le case popolari impedendo alle persone che ne hanno bisogno di usufruire di un proprio diritto? Perché nessuno ha mai fatto riferimento alle oltre 1.200 case popolari che questa Amministrazione ha assegnato ai più fragili? Perché nessuno ha mai voluto raccontare le centinaia di milioni di euro stanziati per le politiche sociali e per le attività rivolte alle persone con disabilità (come il trasporto a loro dedicato il cui stanziamento annuale è stato raddoppiato), cosa mai fatta prima? Perché nessuno ha mai detto qualcosa quando per decenni non è stata fatta la manutenzione alle linee della metropolitana o non sono stati acquistati gli autobus? Perché hanno aperto i campi rom e lucrato sulla pelle degli abitanti degli stessi campi e dei quartieri vicini?”.

Il sindaco nella fretta di rispondere alla accuse del quotidiano, si è sicuramente dimenticata qualche domanda tipo: “Perché nessuno parla di quanto le nostre strade siano pulite? Perché nessuno parla di quanto i nostri mezzi pubblici siano efficienti? Perché nessuno dice quanto sia bello il nuovo stadio della Roma? Perché nessuno parla del perché non ci siano più Raffaele Marra e Francesco De Vito in Campidoglio? Perché nessuno parla di quanto siano ben asfaltate le nostre strade?”.

“Roma la difenderò a spada tratta perché la amo.”. Infatti la Raggi, dopo 3 anni di mandato, verrà sicuramente ricordata per la sua estenuante difesa dei suoi vessilli, per il tanto sbandierato cambiamento e per le migliorie che ha apportato alla città. Nessuno ricorderà quelle piccole inezie che le hanno intralciato il cammino.

Caltagirone alla guerra contro Raggi. “Dimettiti”, le bombe del Messaggero

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