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Roma
Raggi querela Sgarbi: “Incapace e morta di sonno: non vale un cazzo”

Il critico d'arte Vittorio Sgarbi è stato querelato dal sindaco di Roma Virginia Raggi per averla definita un'incapace. Per tutta risposta ha pubblicato un video registrato col suo smartphone in cui spiega le sue ragioni e si dice addirittura contento della querela perché potrà dimostrare in tribunale che il sindaco non è in grado di ricoprire la sua carica.

 


“Benedetto Croce era stato chiarissimo: il politico onesto è il politico capace perché se è incapace è disonesto – chiarisce Sgarbi nel sul video pubblicato su Facebook - Un medico che non tradisce la moglie, paga le tasse, è rigoroso, non fa nulla per essere multato, ma poi quando opera un paziente, il paziente muore: quello sarà pure onesto, ma è un incapace ed è colpevole”.
Sgarbi rincara la dose e alzando la voce spara a zero contro l'operato del sindaco, arrivando alle offese vere e proprie: “Ora che tu cara Raggi sia incapace, non è un insulto, è un complimento. Tu sei molto peggio che incapace: non vali un cazzo, sei una morta di sonno, non fai un cazzo, sei a Roma e la fai sprofondare. Dirti incapace è un'affettuosità, è una carezza, è una gentilezza”. Secondo Sgarbi, la Capitale si meriterebbe un sindaco in grado di farla risplendere con grandi avvenimenti, come le Olimpiadi che la giunta capitolina ha bocciato, non un primo cittadino che chiede a un calciatore di dare il proprio parere sulla costruzione dello stadio, come ha fatto Raggi con Francesco Totti. Nel suo flusso di coscienza si immagina il sindaco in Tribunale, davanti a lui, col capo chino ad ammettere la propria incapacità e i propri errori e ad affermare: “Io non so fare un cazzo. Sono un avvocaticchio che per puro buco di culo è diventato sindaco con dei voti di coglioni che non sapevano che cazzo votare e pretendo di essere onorata perché sono onesta...” .
Sgarbi scherza sulla querela e chiarisce che non vuole affatto che Raggi la ritiri perché “non si divertirebbe”, anzi la ringrazia per aver pensato a lui, ma sottolinea che in questo modo ha fatto una mossa sbagliata: “Se ero in te sarei stato più sottile e avrei ignorato Sgarbi. È meglio ignorarlo Sgarbi, perché averlo come nemico è peggio. Cara Raggi, io non ti mollo più. Ti porterò con me fino all'inferno e lì verrai punita per la tua incapacità che è un peccato mortale. Pensa alla tua anima: onesta, onestissima. All'inferno”, conclude.

 

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