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Roma
Reddito d'inclusione, l'attacco Pd: “Con Raggi è impossibile far domanda”

Reddito di inclusione a rischio per i cittadini romani. L'iter per farne richiesta prevede tempi d'attesa biblici per far domanda e ricevere appuntamento nei Municipi di competenza.

 

A lanciare l'allarme è il Pd romano: "A Roma Virginia Raggi nega il diritto di accesso immediato al reddito di inclusione (Rei), generando discrezionalità e prevedendo appuntamenti, soltanto per presentare le domande, a dicembre 2018. In questo modo i cittadini romani rischiano di essere penalizzati, a causa dell'incapacità del M5S di predisporre servizi in grado di accogliere tempestivamente le domande” scrive in una nota Riccardo Corbucci, coordinatore della segreteria del Partito Democratico di Roma.

Un iter amministrativo che il Pd definisce “lungo e complicato” e che rischia di bloccare per mesi le richieste dei residenti in difficoltà. A provocare l'”intoppo” è una circolare a firma Virginia Raggi, che impedisce ai cittadini di presentare le domande direttamente agli uffici protocollo dei Municipi.
“Devono essere eliminati tutti gli ostacoli che il comune sta ponendo a chi ha diritto a questo aiuto economico. Ogni volta che il Governo nazionale interviene per aiutare Roma, Virginia Raggi risponde picche", sottolinea ancora Corbucci.

In base ai dati sulle domande per Regione e Città Metropolitane diffusi dal Pd capitolino, sono 75.885 le domande di reddito di inclusione pervenute all'INPS tra il primo dicembre 2017 e il 2 gennaio 2018 in Italia. Quasi il 58% provengono dal Meridione (43.658), mentre appena 5mila sono state trasmesse da Lazio e Lombardia, rispettivamente 5.237 (6,9%) e 5.338 (7%).

"A Roma e il Lazio ci sono circa 5mila domande - ha affermato Andrea Casu, segretario del Pd di Roma - a fronte di una richiesta di disagio economico e sociale enorme".

La risposta da parte del M5S è arrivata con una nota di Maria Agnese Catini, presidente della commissione capitolina Politiche Sociali: “L’amministrazione Raggi ha effettuato tutti gli adempimenti necessari riguardanti il Rei nei tempi previsti, tramite numerosi incontri preparatori con tecnici rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto è stato inviato nei tempi entro il 31 dicembre 2016 fra i primissimi comuni italiani, senza utilizzare lo strumento della proroga di cui ha usufruito la maggior parte delle altre realtà”, ha precisato in una nota.

La Catini ha poi incolpato proprio il Pd: “È paradossale che quest’attacco provenga esattamente dalla forza politica che ha messo a regime la carta acquisti con 2 anni di ritardo, provocando problemi e scompensi che tutt’oggi la città sta scontando. Ancor più paradossale che in tutta Italia si stiano registrando criticità da applicazione del Rei, perché sarebbero stati necessari almeno altri 6 mesi per rendere operativa la misura.

Cos'è il reddito d'inclusione

Il reddito di inclusione è un provvedimento fortemente voluto dai governi Renzi e Gantiloni in contrasto alla povertà sul territorio italiano che prevede un sussidio per 2 milioni di famiglie che si trovano in difficoltà.

Chi può presentare domanda

Per presentare domanda, la famiglia deve trovarsi in almeno una delle seguqnti condizioni:

  • presenza di un minorenne
  • presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore
  • presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l'unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica)
  • presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione

Per quanto riguarda i requisiti economici, la famiglia richiedente deve trovarsi in possesso di tutti i seguenti requisiti:

  • un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6mila euro
  • un valore ISRE (l'indicatore reddituale dell'ISEE, ossia l'ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro
  • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro
  • un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola)

Per accedere al REI è inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare:

  • non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l'impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria
  • non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità)
  • non possieda navi e imbarcazioni da diporto
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