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Roma
Regionali Lazio: Zingaretti vince ma per una manciata di voti. M5S sconfitto

Elezioni Regionali 2018, Zingaretti batte M5S e centrodestra, guadagnando un secondo mandato alla guida della Regione Lazio. Parisi in coda, ottiene un mezzo miracolo dopo la candidatura dell'ultimo minuto alla guida del centrodestra. M5S sconfitto, ma non dipende dall'amministrazione Raggi a Roma: Lombardi non piace e ottiene meno voti di quelli accumulati nella Capitale dal M5S.

 

Attesa da cardiopalma al Tempio di Adriano, dove il comitato elettorale di Zingaretti ha deciso di aspettare lo spoglio delle schede elettorali.

Secondo il candidato del centrodestra Parisi e terza per numero di preferenze la candidata pentastellata Roberta Lombardi. Zingaretti si prepara per il governo bis alla Pisana, ma senza maggioranza: la nuova legge elettorale consente infatti di governare anche con uno scarto di appena un voto dal secondo candidato, ma 40 consiglieri regionali su 50 vengono eletti col proporzionale e solo 10 col premio di maggioranza. E il voto nazionale ha fatto intendere un calo dei consensi altissimo per il Pd, che rischia di rovinare la festa al governatore del Lazio.

Zingaretti, comunque, ha ottenuto una vittoria storica, rompendo il maleficio della Pisana, dove nessun presidente uscente è mai succeduto a se stesso. In campagna elettorale aveva elencato i successi raggiunti dalla sua amministrazione e i cittadini del Lazio hanno deciso di premiarlo, concedendogli altri 5 anni alla guida della Regione, per sistemare la Sanità, appena uscita dal commissariamento, e riportare il Lazio a “splendere”, come ha dichiarato Zingaretti nel suo ultimo comizio a Latina.

Una vittoria che il presidente uscente si è sudato e che gli procurerà non pochi grattacapi. Il candidato del Pd esce dalle elezioni 2018 fortemente ridimensionato rispetto al 2013, quando vinse su Francesco Storace con il 40,6% dei voti.

Rispetto al dato nazionale ottenuto dal Pd, comunque, Zingaretti va in netta controtendenza e può addirittura pensare di succedere a Matteo Renzi alla guida della segreteria del partito. Ora la grande sfida sarà ottenere una maggioranza che gli consenta di governare per i prossimi 5 anni senza inciampare lungo il percorso.

Arrivato intorno alle 22 di lunedì al Tempio di Adriano, Zingaretti si è scusato per il ritardo coi propri sostenitori: "E' stato opportuno attendere, osservare e ascoltare tutte le valutazioni delle case demoscopiche che si sono confrontate. Sicuramente il dato è che c'è stata da parte di tutti noi una straordinaria incredibile rimonta nel voto. La differenza elettorale tra il voto politico e quello delle regionali oscilla in forbice tra 250 e 300mila voti. Per la prima volta i cittadini del Lazio hanno confermato il loro presidente".

Poi i ringraziamenti: "Grazie agli uomini e alle donne che anche sotto la neve hanno fatto la campagna elettorale. Grazie a loro il Lazio potrà diventare la regione per i giovani d'Europa. Abbiamo dimostrato che con una bella, larga ricca alleanza, quando prevalgono i valori si può fare e si può vincere bene. Non dimentichiamo mai che l'Italia è un Paese meraviglioso. L'Italia sta vivendo un momento difficile della sua vita democratica, non so se sia la prima seconda o terza repubblica ma so che noi ci saremo e ci saremo a testa alta", ha concluso.

"Otteniamo questa scelta da parte dei cittadini, una incredibile straordinaria e bellissima rimonta nel Lazio nel giorno della piu' devastante sconfitta per le forze del centrosinistra nella storia della Repubblica. Un risultato in controtendenza che dimostra che siamo vivi, forti e vitali. Confidiamo che la differenza elettorale tra il voto politico e quello regionale oscilli in una forbice che va a nostro vantaggio da 250.000 a 300.000 voti. Distruggiamo la lettura per cui alle elezioni vincono i partiti che sono all'opposizione. Noi abbiamo vinto e governavamo". Cosi' Nicola Zingaretti, intervenendo al suo comitato elettorale al Tempio di Adriano a Roma.

Stefano Parisi: grande rimonta

Un testa a testa durato ore, quello tra Zingaretti e Parisi. Verso le 21 di lunedì addirittura la rimonta del candidato del centrodestra che ha superato il presidente usciente di qualche migliaio di voti. Ma alla fine non ce l'ha fatta Parisi e si è classificato solo secondo nella corsa alla presidenza della Pisana.

"Faccio gli auguri a Zingaretti perché governi bene non come ha fatto in questi anni. La nostra Regione merita di più e deve essere governata in modo più dignitoso”, ha affermato dichiarando la sconfitta. 

"Zingaretti ora deve trovare sostengono in consiglio ma non certo da parte nostra - ha concluso Parisi - Zingaretti si deve assumere le responsabilità e noi non condividiamo nulla del suo programma. È giusto che trovi la sua maggioranza nella sua coalizione”.

Roberta Lombardi flop

Roberta Lombardi intorno alle 20 di lunedì ha ammesso la sconfitta e con un post sulla sua pagina Facebook ha ringraziato quanti le hanno permesso di correre come presidente della Regione: “Prima di tutto vorrei ringraziare chi mi ha sostenuto in questo percorso: il mio staff, gli attivisti, i candidati, la mia famiglia e soprattutto i miei bambini che, da domani, riavranno la loro mamma".

"Sapevamo che sarebbe stato difficile, il voto regionale - ha scritto ancora Lombardi - è sempre una partita a sé e abbiamo raggiunto un risultato molto importante: abbiamo incrementato i consensi territoriali rispetto al 2013 e per questo possiamo ritenerci soddisfatti. Io ho dato il massimo, tutti abbiamo dato il massimo e lo ritengo un grande risultato".

Il caso Lombardi può essere considerato più complesso di quanto non sembri. Nonostante la percezione di un malcontento diffuso da parte dei romani nei confronti del sindaco Raggi, infatti, i voti assegnati ai 5 Stelle nei Municipi di Roma per Camera e Senato superano quelli ottenuti dalla candidata grillina alla Pisana Roberta Lombardi. In ogni zona della città, infatti, il M5S alle regionali ha ottenuto percentuali sensibilmente inferiori a quelle per la Camera. Nel Municipio I, ad esempio, il M5S ha raggiunto il 17,2% circa alle politiche a fronte del 12,6% alle regionali. Nel Municipio II (Parioli e San Lorenzo) alla Camera registra il 18% circa dei voti mentre alle Regionali si ferma al 10,8%. Nelle periferie di Tor Bella Monaca e Torre Angela, l'M5S passa dal 34-36% delle politiche al 31,4% delle Regionali. Sul litorale infine, dove alle politiche il M5S prende oltre il 38%, alle Regionali il dato scende al 29-30% circa.

 

 

 

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