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Roma
Regione Lazio assume vigilantes ma non sa neanche quanti. Costo: 88,5 mln

Se non è la “solita” Sanità, è il servizio di vigilanza delle sedi della Regione Lazio: arriva il bando di Capodanno, un fuoco d'artificio che vale 88,5 mln di euro e che è stato lanciato lo scorso 21 dicembre. Ma il trucco c'è e si vede: non si sa quanti uomini e donne verranno impegnati, le loro qualifiche e livelli salariali e neanche gli orari in cui dovranno lavorare.

Insomma, chi si aggiudicherà questo bando o è un'azienda composta da veggenti, oppure da scommettitori incalliti che tenteranno la vittoria come in una mano di poker.

Tutte le anomalie del bando da 88,5 mln di euro

Cerchiamo di capire perché un bando milionario di questo tipo è da considerarsi assolutamente anomalo per la publica amministrazione. Intanto l'anomalia dei poteri della Giunta dimissionaria che dovrebbe limitarsi alla gestione ordinaria e che invece ipoteca per i prossimi 4 anni un servizio strategico come quello dei vigilantes presso gli uffici regionali di Roma e presso le sedi decentrate di Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone; quindi la scadenza del bando, fissata al 7 febbraio per la presentazione delle offerte e con la seduta di assegnazione al giorno successivo, poche ore, quindi, prima delle elezioni che dovrebbero dare al Lazio un nuovo esecutivo e un nuovo Consiglio regionale.

Per la prima volta Regione Lazio trasporta valori

Infine, le richieste che l'Ente Regione chiede al potenziale appaltatore sono assolutamente generiche. Si va dal trasporto valori, senza indicare da quale uffici verso quale caveau o banca e questo pone un limite alla partecipazione a pochi soggetti in possesso dell'abilitazione. Poi c'è il tema delle risorse umane: il bando non specifica quante risorse dovranno essere impegnate ma indica vagamente un monte ore di lavoro. Infine, le telecamere a circuito chiuso e i sistemi anti intrusione, per i quali non è indicato quanti ne sono attualmente installati. A rendere la situazione ancora più caotica (e forse volutamente caotica) l'impossibilità per le aziende partecipanti di avere una stima di questi impianti esistenti e l'impossibilità di effettuare un sopralluogo presso le sedi. Anche minimo.

Le domande e risposte alle aziende sono più caotiche del bando di gara

E a generare il caos e a prevedere uomini fantasma in servizio e impianti di sicurezza indefiniti, è la stessa Regione Lazio nell'area “domande/risposte” sul sito. Alla domanda di un'azienda intenzionata a partecipare e che chiede il numero dei vigilanti previsti in servizio, la risposta è quanto mai vaga: “Trattandosi di Convenzione Quadro, la Stazione Appaltante non è in grado di sapere quali Amministrazionidel territorio della Regione Lazio aderiranno alla medesima Convenzione e che,pertanto, non dispone delle informazioni richieste in termini di risorseimpiegate, qualifiche, orari, inquadramento contrattuale del personaleimpiegato”. Dunque, il bando è una ricerca vaga di fantasmi da mettere a guardia delle sedi. C'è n'è abbastanza affinché la nuova Giunta che uscirà dalle elezioni del 12 e 13 febbraio, possa ritirarlo utilizzando la formula dell'autotutela.

“Il capitolato è totalmente generico e ha una serie di paletti virtuali che impediscono a tutti gli istituti di vigilanza di poter partecipare - spiega un esperto del settore – e questo è contrario alle direttive Anac sulla più ampia partecipazione. E poi quale trasporto valori fa la Regione Lazio? E' solo un modo per limitare l'accesso alla gara e tra l'altro per un servizio che è secondario. Qui non si capisce niente: come si fa a calcolare il costo di un servizio senza sapere quanti uomini e mezzi dovranno essere impegnati? E' una follia totale che aprirà la strada a una serie di ricorsi amministrativi”.

SCARICA E LEGGI IL BANDO DELLA REGIONE LAZIO PER I SERVIZI DI VIGILANZA DELLE SEDI

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