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Roma
Regione Lazio, il Tar commissaria Zingaretti su piano rifiuti

di Donato Robilotta

Il Tar del Lazio con la sentenza n. 04524/2018, pubblicata il 24 Aprile, torna a bacchettare la Regione Lazio sulle sue inadempienze sul piano rifiuti e arriva addirittura a commissariare Zingaretti

 

Il Tar con questa sentenza ricorda che la Regione Lazio è rimasta inadempiente rispetto alle prescrizione di una sentenza del 2016, che obbligava la giunta Zingaretti a “ individuare la rete integrata ed adeguata di impianti di smaltimento rifiuti in ambito regionale”.

Quella sentenza del Tar, la n. 2902/2016, non è stata impugnata e dunque è passata in giudicato e la giunta Zingaretti avrebbe dovuto ottemperare entro il 30 settembre 2016, mentre è rimasta inerme.

Come si ricorderà il Tar in quella occasione aveva bacchettato la Regione annullando un atto amministrativo che impediva di portare rifiuti fuori regione perché, pur in presenza di direttive europee in materia di prossimità, c’è sul nostro territorio una situazione di “deficit di smaltimento”.

Ed aveva anche chiarito che l’obbligo di “creare la rete integrata ed adeguata di gestione rifiuti spetta alla Regione e non allo Stato”, come aveva provato a difendersi impropriamente l’amministrazione regionale.

Come si sa il problema è la mancanza del sito della discarica di servizio a Roma, ed infatti la Regione in sede di difesa ha provato a scaricare le responsabilità sulla città Metropolitana di Roma Capitale, rea di non aver ottemperato alla sua competenza di individuare i siti idonei sul proprio territorio.

E sempre a difesa la Regione spiega che ha approvato la delibera n. 199/2016 sul fabbisogno ma non ha potuto approvare ancora il piano proprio per le mancate risposte sui siti da parte delle Province e della Città Metropolitana.Probabilmente in Regione si sono dimenticati che proprio in quell’atto è scritto nero su bianco, anche in maniera drammatica, che tutte le discariche del Lazio sono in via di esaurimento e che da qui al 2026 c’è la impellente necessità di trovare volumetrie per circa 10 milioni di mc.

Il Tar Lazio bacchetta la Regione spiegando che la delibera 199/2016 sul fabbisogno non ha niente a che vedere con l’ottemperanza della sentenza n. 2902/2016 sulla rete integrata degli impianti di smaltimento e che l’eventuale inadempimento di enti territoriali sub-regionali non esime “la Regione da responsabilità, avendo la stessa omesso di esercitare i doverosi poteri sostituitivi”

.Insomma tradotto significa che Zingaretti di fronte all’ inerzia della Città Metropolitana avrebbe dovuto commissariare la Sindaca Raggi e individuare lui il sito della discarica di servizio, perché la competenza primaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti è della Regione.D’altra parte era proprio quello che aveva chiesto il Ministero dell’ambiente nel Gennaio scorso quando aveva intimato alla Raggi di provvedere a individuare la discarica e ammonito Zingaretti a utilizzare i poteri sostitutivi che la legge gli assegna.

Nel dispositivo finale il Tar del Lazio afferma con forza “l’obbligo della Regione Lazio di dare esecuzione nel termine di 60 giorni alla sentenza n. 2902/2016” e dispone che, “in caso di inutile decorso del termine assegnato, per l’ottemperanza all’esecuzione della predetta sentenza, provveda il Commissario ad acta, nominato sin d’ora nella persona del Prefetto di Roma o di un funzionario da lui delegato, per l’adozione dei provvedimenti di esecuzione, entro ulteriori 60 giorni dalla scadenza del termine assegnato”.

Insomma entro Giugno Zingaretti deve decidere sul sito della discarica altrimenti provvederà il Prefetto di Roma nominato commissario ad acta,  e forse è proprio quello che vogliono sia la Sindaca di Raggi, che con il movimento 5 stelle continua a dire no a discariche e no ai termovalorizzatori, sia il Presidente della Regione, incapaci entrambi di assumersi le proprie responsabilità di governo.

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