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Roma
Rifiuti, Frosinone dice no alla monnezza romana: “Hanno creato un ecomostro”

Dopo l'apertura della Regione Abruzzo allo smaltimento dei rifiuti di Roma per tre mesi, arriva il secco “no” dei comuni del frusinate.

 

Il basso Lazio si ribella e denuncia una situazione incontenibile: “A coloro che ipotizzano che i rifiuti di Roma possano essere smaltiti, nuovamente, in provincia di Frosinone manderemo, nei prossimi giorni, magari direttamente nelle loro case di residenza, le fotografie della discarica di via Le Lame. Un ecomostro di 651 mila metri cubi, indifferenziati, una montagna artificiale realizzata a poche centinaia di metri di distanza da un fiume, affluente del Sacco, che risulta il prodotto dell'accumulo dei rifiuti provenienti da mezza Italia, nel corso delle varie situazioni di emergenza verificatesi in passato”, scrive il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani sulla sua pagina Facebook.

La gestione dell'impianto Saf di Colfelice, in Ciociaria, ha scatenato il malcontento e la rabbia dei sindaci, che hanno deciso di riunirsi per discutere dell'eventualità di continuare ad accogliere le circa 350 tonnellate giornaliere di rifiuti prodotte da Roma. L'assemblea Saf è stata convocata il 12 gennaio per una prima convocazione e il 15, in seconda convocazione.

Il parere di Ottaviani, però, sembra già chiaro: “Se qualcuno ritiene ancora, nel 2018, che i rifiuti possano essere addirittura un grande affare per la nostra provincia, allora credo che meriti soltanto un po' di umana commiserazione, ma neppure troppa, poiché anteporre il profitto alla salute è ormai un concetto che appartiene alla preistoria della nostra civiltà – scrive - Il ciclo chiuso dei rifiuti, previsto dalle normative comunitarie, nazionali e regionali, impone il trattamento dell'intera filiera, dalla produzione allo smaltimento, all'interno del singolo ambito territoriale. Chiunque si ponga fuori da questi principi non solo intende violare la legge ma, fatto ancor peggiore, vuole insultare il nostro territorio".

 

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