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Roma
Rifiuti, il M5S scopre l'acqua calda: denunciati i debiti del pubblico con Ama

Il Movimento 5 Stelle scopre l'acqua calda e denuncia l'ammontare del credito maturato da Ama nei confronti della pubblica amministrazione: 100 milioni di debiti ancora da riscuotere.

 

Se a Roma i cassonetti non vengono svuotati, la colpa è di Palazzo Chigi, che insieme ai ministeri e alla Camera dei Deputati ha milioni da saldare nei confronti di Ama. A svelarlo è la società stessa durante un’analisi sulla Ta.Ri. vagliata in Campidoglio, dove il sindaco Virginia Raggi ha fornito le cifre del debito.
"Ama vanta un credito di circa 100 milioni di euro nei confronti della pubblica amministrazione. Oggi facciamo questa conferenza stampa per portare avanti una operazione verità - ha spiegato Raggi - è importante capire lo stato dell'arte per andare avanti. Ama su questo ha lavorato molto bene, ha svolto una attività capillare di verifica dei conti svelando dati interessanti: un credito di circa 100 milioni di euro che Ama vanta nei confronti della pubblica amministrazione", ha rivelato il sindaco.
Se la Presidenza del Consiglio dei ministri deve 1,2 milioni e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 milioni, il debito più alto da saldare è quello del Viminale, che ammonta a 6 milioni.
Nel complesso Palazzo Chigi e ministeri devono all'Ama 20 milioni, mentre la Camera dei deputati “appena” 369mila euro.
"Se tutti devono pagare i primi a dare il buon esempio devono essere le istituzioni pubbliche - ha detto l’assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari - Lo dobbiamo ai cittadini ma anche alle istituzioni pubbliche. Questa operazione trasparenza nasce da questo. È stata un'analisi fondamentale per riportare trasparenza e una gestione efficiente del sistema dei crediti, perché lo dobbiamo ai cittadini".
"Quella che abbiamo presentato oggi è un'operazione trasparenza e verità - ha spiegato il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani - perché la Ta.Ri. deve essere pagata da tutti. Voglio specificare che la maggior parte dello scaduto non dipende da fondi propri, ma da trasferimenti dello Stato. Il nostro obiettivo, dunque, non è puntare il dito contro qualcuno ma innescare un processo efficace per ridurre nel più breve tempo possibile lo sbilancio attuale".

Il consigliere comunale del Pd Marco Palumbo però sottolinea come questi debiti non siano affatto una novità: "Estella Marino nel 2015 denunciò i grandi morosi, ma avviò anche il piano di recupero. La denuncia di mancato pagamento della TARI da parte grandi evasori è datata e risale alla denuncia fatta dalla giunta di centrosinistra nel 2015. Estella Marino nel 2015 in conferenza stampa con Fortini esattamente il 18 giugno denunciò l'evasione di oltre 100 milioni di euro della tariffa rifiuti in città da parte dei 'grandi morosi', grandi istituzioni pubbliche e private come ministeri, banche e ambasciate che non pagano le bollette e che hanno costituito un problema. Nel primo quadrimestre del 2015 Ama ha individuato evasori per un valore di 8 milioni di euro. Si tratta di un problema già conosciuto sul quale la giunta Raggi dopo un anno di blocco sia del piano industriale di Ama che di lotta all’evasione anziché fare la  scoperta  ‘dell’acqua calda’, meglio farebbe ad operare per recuperare quei soldi e provvedere a tenere pulita la città”, ha concluso Palumbo.

 

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