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Roma
Rifiuti, Roma è “quasi” pulita: emergenza finita. M5S vince la scommessa

Paola Muraro, Virginia Raggi, Salvatore Buzzi, le telefonate imbarazzanti e gli incarichi milionari e i rifiuti di Roma all'ombra di Manlio Cerroni. Che però stanno diminuendo a vista d'occhio. Si consuma in tre giorni la scommessa di governo del Movimento Cinque Stelle, catapultato dalla comodissima poltrona dell'opposizione alla sediolina più alta e scomoda della responsabilità di Roma.

Oggi il faccia a faccia tra il sindaco Raggi e la super assessore Paola Muraro, chiacchierata come consulente ma ormai leader di una giunta “leggera”. E che la Muraro sia una donna con le idee chiare, si vede già dalle strade di Roma. Dall'interno dell'Ama è riuscita a ben comprendere come l'ex municipalizzata sia uno stipendificio con bassissima efficienza in termini di impianti, governati dalla cifra monstre di 1000 impiegati. E così la Muraro ha capito che se non voleva far travolgere il Movimento di Governo l'unica soluzione ere di rivolgersi al “vecchio maledetto” Manlio Cerroni e al suo “tritovagliatore” di Rocca Cencia che riesce a trattare ogni giorno il doppio dei rifiuti dell'impianto Ama. A conti fatti, Roma dovrebbe essere fuori dall'emergenza rifiuti intorno al 20 agosto, la stessa data indicata dall'assessore che si è giocata la faccia su una scommessa tutto sommato facile.

E se è vero che i rifiuti spariranno dalle strade, è altrettante vero che la Muraro è andata oltre nel rilancio, sfidando le indagini della Procura di Roma che hanno accerchiato Cerroni e le sue attività “monnezzare”. Rocca Cencia Cerroni riapre e dalla Procura si apre l'inchiesta, l'ennesima che però sinora ha prodotto camion di faldoni e parcelle di avvocati. Dunque, l'unica vera forza che può fermare l'operazione “roma pulita” di Raggi-Muraro-Vignaroli è la Procura, perché se dovesse superare il faccia a faccia col sindaco e il consiglio Comunale di mercoledì sui rifiuti, difficilmente l'assessore Muraro sopravviverebbe ad un avviso di garanzia.
Per ora la Raggi si prepara il faccino sorridente. Entro Ferragosto, indifferenziata, carta, plastica e forse anche vetro spariranno dalle strade di Roma e rimarranno solo nella città di confine, quella delle consolari extra raccordo, dove l'Ama non potrà mai arrivare senza un piano di emergenza che preveda la raccolta di centinaia di tonnellate sparse nelle stradine dai cittadini esasperati, dagli habitué dell'abbandono e che vento e incendi hanno sparpagliato.

E per i romani al ritorno dalle vacanze, Roma sembrerà più pulita. Per il Cinque Stelle sarà la vittoria che consegnerà il viatico per governare a lungo. A meno che da piazzale Clodio non arrivi lo stop.

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