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Roma
Rogo rifiuti al Salario, Raggi: “Le altre Regioni aiutino”. Ira dei residenti

Brucia l'impianto Ama al Salario, rogo nella notte tra i rifiuti. Virginia Raggi, il ministro dell'ambiente Costa e l'assessore regionale Valeriani in visita sul luogo dell'incendio per tranquillizzare i residenti. Il sindaco M5S cita l'analisi Arpa, ancora inattendibile, assicurando "valori a livelli ordinari", poi lancia l'appello alle Regioni: "Ora tutti aiutino Ama".

 

Davanti alle telecamere per rassicurare tutti, per nascondere la crisi di un quartiere, ma non solo, in preda la panico. Il sindaco Raggi si nasconde dietro i dati Arpa, ancora troppo "acerbi" per esser ritenuti attendibili, nel tentativo di tranquillizzare i romani impazziti davanti alla grossa nube nera: "Al momento Arpa ha comunicato che i valori sono ancora all'interno dei valori ordinari. Vogliamo lanciare un messaggio rassicurante - ha aggiunto la Raggi - stiamo lavorando per evitare altre criticità sia a livello ordinario che durante le feste di Natale quando ci sarà un picco per i rifiuti. C'è una Cabina di regia tecnica aperta che sta lavorando sul ciclo di gestione dei rifiuti che fino ad oggi venivano portati al Salario".

Nessun emergenza imminente quindi, secondo il sindaco Raggi, "solo" una grossa bomba rifiuti pronta ed esplodere all'orizzonte. La Capitale si ritrova infatti in vista del Natale, quando consumi e quindi rifiuti raddoppiano, senza un impianto vitale, ed oggi più che mai un aiuto esterno risulta fondamentale: "Facciamo un appello a tutte le città del Lazio e alle altre Regioni - dichiarano in coro Raggi e Costa - per supportare Ama in questo momento e per tutto il tempo necessario per evitare criticità ai cittadini romani". "L'impegno che avevo preso a tutela di Roma e dei romani è di chiudere l'impianto entro la fine del mio mandato, se non prima - ha ribadito poi il sindaco - L'impegno rimane". 

E mentre il sindaco prova a calmare gli animi, il ministro Costa avanza più di qualche sospetto sulla tempistica dell'incendio, non nascondendo il timore di un sabotaggio meditato: "Lascia perplesso che nel momento in cui si fa un lavoro e si prova a sistemare, parta l'incendio - ha dichiarato il ministro Sergio Costa - Voi sapete che io vengo da terre particolari. Non faccio sillogismo, lasciamo lavorare la Procura ma sono scocciato, perché si stava lavorando per dare una risposta ai cittadini". Una dietrologia non particolarmente gradita da alcuni cittadini presenti, che hanno contestato così le parole del ministro: "Quello che ci state dicendo è vergognoso. A quando i titoli di coda e i funerali di questo Tmb". “La Asl ha fatto le sue verifiche e non ci sono emergenze – ha rassicurato ancora Costa -, quindi non ci sarà alcuna ordinanza sanitaria. Inoltre, Arpa Lazio ha monitorato le centraline e il sistema è sotto monitoraggio: non ci sono emergenze. Ci sentiamo di rassicurare, ma continua il monitoraggio”

Un tentativo, quello di rassicurare i presenti, decisamente non riuscito per i membri delle istiuzioni,  fortemente contestati da un gruppo di residenti che hanno chiesto a gran voce le dimissioni del sindaco Raggi e del ministro Costa. "Dimissioni, incapaci, vergognatevi", gli slogan più gettonati.

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