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Roma
Roma, bufera sui consiglieri comunali: “Nelle Commissioni solo per il gettone”

Venti minuti di presenza per incassare il gettone, poi tutti a casa o a fare altro. I consiglieri comunali di Roma, così fan tutti o quasi, quando partecipano alle Commissioni consiliari. Alla faccia dell'impegno per chi li ha votati.

In Campidoglio, poi con l'arrivo di Gualtieri le Commissioni si sono moltiplicate: dodici permanenti, e ben 7 “straordinarie” che si occupano praticamente di tutto lo scibile umani e generano un calendario di riunioni monstre. Tanto per fare un esempio, martedì 11 ottobre le Commissioni consiliari del Comune di Roma, hanno 4 convocazione, una delle quali congiunta tra “bilancio, patrimonio e mobilità”. Ma quanto lavorano?

Marco DI Stefano e le dimissioni-denuncia

A leggere il carteggio riservato intercorso tra il consigliere Marco Di Stefano (Udc.-Forza Italia) e la presidente dell'Assemblea Svetlana Celli, c'è da avere i brividi. Scrive Di Stefano nella lettera con cui annuncia le dimissioni dalla Commissione Conciliare Pnrr, una di quelle che dovrebbe rivestire un carattere strategico: “Non sono mai stato un sostenitore delle Commissioni Speciali.. perché temevo che fossero solo delle strutture finalizzate a sistemare qualche consigliere, dotandolo di una segreteria, di fondi pubblici e si un piccolo spazio autoreferenziale”. Prosegue Di Stefano entrando nel merito del lavoro sul Pnrr: “Una commissione dal punto di vista politico amministrativo, totalmente insufficiente e ininfluente sul percorso della nostra città.. A Alle fine si è rivelata Commissione probabilmente finalizzata a elargire premi di consolazione”.

Di Stefano “rivela” anche le tecniche con le quali i consiglieri si presentano, attendono i canonici 20 minuti, quanto basta per garantirsi il gettone di presenza e poi si danno alla fuga: “Mi è capitato piò volte di far osservare al diligente e impeccabile presidente Caudo che dopo i canoni 20 minuiti, che consentono di tagliare il traguardo del gettone di presenza, rimanevano ad ascoltare le a volte interminabili audizioni soltanto due o tre commissari”. Da qui le dimissioni.

La presidente d'Aula Svetlana Celli risponde a tono

La replica del presidente Celli? “Ritengo inaccettabili le affermazioni riportate per le quali le Commissioni sarebbero stato istituite, definite in maniera semplicistica e lesive dell'onorabilità dei consiglieri”. E poi conclude: “Il poco interesse a cui ha fatto cenno è eventualmente una condizione individuale del consigliere membri, ben superabile attraverso la condivisione da parte do ciascuno dei propri dubbi e suggerimenti”. Quindi il tentativo di dare la scossa alle Commissioni: “Sarà mia cura invitare i presidenti per promuovere un pieno coinvolgimento dei commissari”.

La "coltellata" di Di Stefano

E DI Stefano? “Leggo con stupore... “. e poi l'accusa pesantissima: “Lei non ha mai partecipato ad alcuna seduta di Commissione ed è forse per questo la persone meno indicata ad esprimere un giudizio nel merito del lavoro”. Tecnicamente sarebbe una “pugnala al cuore delle istituzioni”, na se fosse vero darebbe la misura esatta di ciò che non si fa in Campidoglio. Soprattutto dopo l'aumento di stipendio dei consiglieri, pagato come manager.

Scarica e leggi la lettera di dimissioni di Marco Di Stefano

Scarica e leggi la risposta di Svetlana Celli

Scarica e leggi la replica di Marco Di Stefano

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