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Roma
Roma da paura, otto omicidi in quaranta giorni: da Fidene ai morti di Prati

Roma da paura: in soli quaranta giorni nella Capitale sono avvenuti ben otto omicidi. Dalla strage di Fidene, all'uccisione delle tre prostitute in via Riboty e via Durazzo nel quartiere Prati, senza contare l'omicidio avvenuto alla Borghesiana il 23 dicembre. Un finale di anno all'insegna della violenza, quella della Capitale, con questi fatti che hanno sconvolto la cittadinanza.

Il primo di questi fatti è il triplice omicidio avvenuto a Prati.

È la mattina del 17 novembre quando in uno stabile di via Riboty vengono trovati i cadaveri di due donne cinesi, Li Yan Rong e Yang Yun Xia di 55 e 45 anni. Le due vittime, due prostitute, sono state accoltellate. Si tratta di Mentre gli inquirenti cercano di ricostruire i fatti, in via Durazzo, a poca distanza viene trovata una terza vittima: si tratta di Marta Castano Torres, una prostituta colombiana di 65 anni, anch'essa accoltellata. La distanza, il breve lasso di tempo e le modalità degli omicidi fanno subito pensare che a commetterli sia stata la stessa persona. Due giorni dopo, grazie alle riprese di alcune telecamere di sorveglianza, viene individuato il killer: si tratta di Giandavide De Pau, un uomo con precedenti.

La strage di Fidene

Sono le 9,30 di domenica 11 dicembre. Nel gazebo di un bar di via Monte Giberto, nella borgata Fidene, si sono riuniti i membri del Consorzio Valle Verde per la loro periodica riunione. All'improvviso nel gazebo entra Claudio Campiti, uno dei consorziati che vive nel consorzio in condizioni di disagio. L'uomo è armato con una pistola appena rubata al poligono di tiro di Tor di Quinto. Grida “Adesso vi ammazzo tutti” e apre il fuoco.

Tre donne muoiono sul colpo: Elisabetta Silenzi, Nicoletta Golisano (amica della premier Meloni) e Sabina Sperandio. Una quarta donna, Fabiana De Angelis, rimane gravemente ferita e muore in ospedale pochi giorni dopo. Campiti è subito arrestato dai Carabinieri.

L'omicidio alla Borghesiana

Nella notte tra il 22 e il 23 dicembre su via della Borghesiana è stato assassinato Nazzareno Paolo Teti, un uomo di 52 anni originario di Vibo Valentia. L'uomo si trovava a bordo strada quando è stato aggredito alle spalle dall'assassino, che lo accoltellato al collo. Trasportato d'urgenza al Policlinico di Tor Vergata, non ce l'ha fatta ed è morto poco dopo.

L'aggressore è scappato, ma è stato individuato poche ore dopo dagli agenti della Squadra Mobile, grazie alle testimonianze e alle registrazioni delle telecamere di sicurezza. Si tratta di un albanese di 47 anni. Il movente sarebbe stata la gelosia: la vittima aveva avuto una relazione sentimentale con la moglie dell'albanese.

Lo strano rapimento di Danilo Valeri

Agli omicidi avvenuti nell'ultimo mese si è aggiunto il sequestro a scopo di estorsione avvenuto a Ponte Milvio la sera del 21 dicembre, quando Danilo Valeri viene trascinato da dei ragazzi fuori dal ristorante giapponese “Moku” e rapito. Subito si segue la pista del rapimento a scopo di estorsione o come ritorsione: il padre è noto alle Forze dell'Ordine perché si ritiene gestisca una piazza di spaccio. Poi il giorno dopo il ragazzo si presenta in Questura accompagnato dalla madre. Il ragazzo risponde alle domande, ma senza rivelare troppo e secondo gli inquirenti ha omesso molto di quello che sa. La questione del rapimento va ancora chiarita del tutto.

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