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Roma
Roma di nome, Capitale di cognome: “Cancelliamo il ricordo di Alemanno”

Roma di nome, Capitale di Cognome: il cambio di nome della Città Eterna varato da Gianni Alemanno sindaco, si avvia al tramonto. Azione da una parte e Forza Italia dall'altra vorrebbero approfittare del dibattito sulla legge di riforma di Roma, per far cadere l'appellativo introdotto nel 2011.

La proposta l'ha lanciata il presidente di Unindustria, Angelo Camilli ed è subito stata raccolta dal consigliere di Azione, Dario Nanni e rilanciata dalla deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, relatrice della proposta di legge costituzionale per i poteri di Roma. Un paradosso, quest'ultimo, poiché la legge che aggiunse “il cognome” fu varata proprio da Forza Italia con Berlusconi presidente del Consiglio.

Se dovesse passare, ci vorrà un “fondo speciale”, perché a suo tempo l'aggiunta del “cognome” oltre a far sorridere il mondo intero, con i media americani che ironizzarono sull'esigenza tutta romana di specificare che la Capitale dell'Italia si chiamava Roma Capitale, quasi “Roma” potesse essere scambiata per un'altra città.

Una rivoluzione nella burocrazia

Dopo anni di carta intestata, domini internet, toponomastica, scritte sulle auto di servizio del “Comune di Roma Capitale” e persino buste paga di dipendenti, per concludere con le modifiche alle composizione delle quote societarie delle controllata, il suffisso o aggettivo rischia l'elisione da tutti i documenti. Un lavoro gigantesco, che dovrebbe prevedere persino un periodo transitorio per dar tempo ai burocrati romani di apportare le necessarie modifiche. Così per qualche mese c'è il pericolo che accanto a “Roma” e basta compaia persino “ex Roma Capitale”, generando oltre al caos il ricordo di “facite ammuina”, l'espressione napoletana attribuita falsamente al regolamento della Marina Borbonica.

Camilli, Unindustria, alza la palla e Dario Nanni presenta la mozione

In ogni caso, l'iter è avviato, grazie ad una mozione che presenterà il consigliere di Azione, Dario Nanni, all'Assemblea Capitolina che dovrebbe tornare al vecchio “consiglio comunale” e modificare i “consiglieri dell'Assemblea Capitolina”, a “semplici consiglieri comunali”. Roba che neanche 'ultima edizione del “manuale del prefetto burocrate” potrebbe immaginare con l'ausilio di un moderno algoritmo costruito per generare il caos.

Scrive l'ancora per poco “eletto dell'Assemblea Capitolina”: "Roma torni Roma e basta, sono anni che continuo a sostenere che la nostra città non ha bisogno di ulteriori appellativi. Dover ricordare che Roma e capitale e un'offesa alla sua stessa storia, visto che Roma e capitale dal 1871. Durante il Risorgimento gli italiani vennero da tutto il paese per liberare Roma e farne la capitale e il simbolo dell'unita nazionale".

E Nanni precisa: “Il 23 maggio arriverà in Parlamento la legge di riforma per i poteri della cCpitale, si colga l'occasione per correggere un errore che non aggiunge anzi, Il nome di Roma basta da solo, ma il ruolo di capitale e di grande città internazionale si riafferma riconquistando uno spazio di guida nello scenario internazionale. Le difficolta accumulate dalla nostra città, anche a livello internazionale, sono frutto di scelte politiche non lungimiranti e poco coraggiose. La nuova legge di riforma con i nuovi poteri per Roma deve consentire di guardare ad un ruolo forte della capitale d'Italia e ad un rilancio nello scenario mondiale”.

E il sindaco Gualtieri cosa ne pensa?

“Ho predisposto una mozione da portare in aula Giulio Cesare e dare forza alla proposta di rimozione del termine pleonastico 'capitale', su cui anche il sindaco Roberto Gualtieri si e detto d'accordo”.

Alemanno: "Roma Capitale non è un doppio nome ma una forma giuridica"

Sul dibattito interviene anche l'ex sindaco Gianni Alemanno che fa chiarezza sul pericolo che il dibattito diventi una disquisizione sterile: “Sono perfettamente d'accordo per utilizzare il termine Roma quando si parla della nostra città. Roma Capitale è soltanto la definizione giuridica messa al posto di “Comune di Roma” per distinguere e per sottolineare che Roma non può essere amministrata con gli stessi strumenti di un normale comune. 10 anni fa sottolineammo il termine Roma Capitale per contrastare la propaganda di Bossi e della Lega che negava il valore di Capitale della nostra città Prima c'era scritto comune di Roma, poi Roma Capitale, ma è soltanto la forma giuridica. Comunque è giusto che oggi si parli esclusivamente di Roma”.

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