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Roma
Roma, il Comune abolisce i contanti. Ira Caudo: "Follia a danno dei deboli"

Il Comune dice "stop" ai contanti. Addio dal primo gennaio 2019 al pagamento in monete e banconote dei servizi anagrafici, ma è polemica. Il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo passa all'offensiva.

 

L'ex assessore della giunta Marino annuncia di aver ricevuto la direttiva dell ragioneri generale del COmune, che, di fatto, sancisce il trionfo del "Pos" o nel circuito del Pago Pa, nei tabaccai, "con eventuale aggravio di oneri e commissioni''. ''Per un certificato anagrafico  si pagano solo 26 centesimi di euro di diritti di segreteria, in assenza del bancomat, bisognerà prendere uno scontrino recarsi fuori in un tabaccaio/ricevitoria, pagare in contanti con gli addebiti e poi ritornare allo sportello per completare l'operazione - denuncia Caudo - Una follia, che peserà soprattutto sulle fasce sociali più deboli''.

"I servizi anagrafici sono già appesantiti da disfunzioni - denuncia ancora il mini-sindaco - e dal primo gennaio andranno ancora di più in sofferenza. Nel Municipio 3 quest'anno abbiamo incassato 513 mila euro di diritti di segreteria di cui solo 27 mila sono stati pagati utilizzando il Pos. Come si può immaginare dicambiare in modo così radicale un servizio senza pensare allec onseguenze per gli utenti e per il personale? E tutto questo perché il 31 dicembre scade l'appalto con il portavalori e non si sa come raccogliere il contante nelle sedi decentrate degli sportellianagrafici?''.

 

''Roma ormai è senza guida, è evidente. In assenza di scelte digoverno si abolisce il denaro contante! Mi rivolgo alla sindaca che deve intervenire subito per trovare una soluzione che non sia questa follia. Mi rivolgo alle associazioni di consumatori che devono intervenire e chiedere che questo provvedimento venga revocato e trovata una soluzione per consentire l'esercizio di un diritto che ancora non è stato cancellato, quello di pagare in contanti''.

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