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Roma e Lazio, allarme siccità. Verdura, frutta e carne: la stangata d'estate

Roma e il Lazio come un deserto africano: è allarme siccità che si aggiunge alla gravissima crisi idrica. E l'agricoltura trema di fronte alla possibilità di perdere i raccolti estivi.

 

“Chiediamo – si legge nella lettera inviata dalla Coldiretti al governatore Nicola Zingaretti – iniziative urgenti e coraggiose per sostenere un comparto vitale per l’economia regionale”. L’Ufficio Centrale di Ecologia Agraria ha rilevato, negli ultimi 6 mesi, una diminuzione delle precipitazioni piovose pari al 30% rispetto alle rilevazioni climatiche. Un dato allarmante, se si considera che proprio in questo periodo alcune colture necessitano di significativi apporti di acqua, oggi purtroppo limitati, per favorire la germinazione e la fioritura delle piante. La situazione è drammatica su tutto il territorio regionale, dalla piana pontina al cassinate, dalla Tuscia fino alla piana reatina, passando per le campagne dell’agro romano, di Fiumicino e Maccarese.
“La produzione di frumento – precisa David Granieri, presidente Coldiretti Lazio – risulta stentata, con pesante contrazione dei raccolti e perdita di qualità e, senza interventi immediati, rischiamo di perdere del tutto ortaggi, frutta, cereali, pomodori. L’assenza di piogge sta condizionando tutta la produzione agricola regionale, con perdite finora stimate fino al 40%”. Conseguenze pesanti anche sugli allevamenti. “Le aziende zootecniche – aggiunge Aldo Mattia, direttore Coldiretti Lazio – non riescono a coprire il fabbisogno alimentare del bestiame. Gli allevatori sono costretti a comprare sul mercato foraggi e mangimi con notevoli aggravi di spesa sui bilanci aziendali”.

Le anomalie climatiche, con la prolungata siccità, la scarsità di piogge e di nevicate e le gelate primaverili, hanno già causato perdite al settore agricolo laziale, nei primi sei mesi dell’anno, per almeno dodici/quindici milioni di euro. Senza acqua per irrigare le colture è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività del sistema agroalimentare del Lazio. Importanti aree a forte vocazione agricola, come Latina e la provincia romana, già fanno i conti con le turnazioni introdotte dai consorzi di bonifica per gestire l’emergenza e tentare comunque di garantire il minimo di risorsa necessaria per salvare le coltivazioni. “Temiamo che nemmeno misure così drastiche – conclude Granieri – bastino per salvare le produzioni agricole, ecco perché sollecitiamo l’intervento della Regione Lazio”.

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