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Roma, M5S si spacca: no alla Ztl fino alle 19. Guerra interna tra consiglieri

Il Movimento 5 Stelle si spacca in Consiglio Comunale a Roma: l'Assemblea Capitolina ha approvato una mozione del pentastellato Andrea Coia che rimanda a dopo la fine dei saldi di gennaio l'estensione della Ztl del Centro storico. Enrico Stefàno non ci sta e sui social esplode contro la decisone dei “compagni” di banco.

 

M5S diviso in due. Da una parte i fondamentalisti del trasporto pubblico, quelli che sostengono che shopping e spesa si possano fare con l'autobus, capeggiati dal presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno; dall'altra quelli che si oppongono e si schierano dalla parte dei commercianti, disperati per l'estensione della Ztl e l'inefficienza dei mezzi pubblici (metro Barberini ancora chiusa dopo oltre 300 giorni), guidati dal presidente della Commissione Commercio Andrea Coia.

Tra le due "fazioni" ha vinto quella di Coia. Con la sua mozione, approvata mercoledì in tardo pomeriggio in aula Giulio Cesare con 19 voti favorevoli, uno contrario (Stefàno) e cinque astenuti (tutti della maggioranza M5S), non solo viene rimandata l'estensione della Ztl ma viene anche posticipato l'inizio della sperimentazione del pagamento della sosta per i residenti in varie zone di Roma.

Al termine della seduta del Consiglio Comunale, Enrico Stefàno sbotta sui social, il campo amico dei 5 Stelle, puntando il dito contro i colleghi della maggioranza: “Mentre la stragrande maggioranza dei centri urbani europei e anche la maggior parte dei comuni italiani vanno in una direzione ben precisa, ovvero quella di liberare (almeno) i centri storici delle città dalle auto, dal traffico, dallo smog, dal caos, noi a Roma andiamo esattamente nella direzione opposta, non volendo toccare l'orario della ZTL perché questa "danneggerebbe" il commercio. Noi che dovevamo cambiare tutto, piegati alle peggiori leggende metropolitane, superstizioni, dicerie, lobby, pseudo associazioni e comitati interessati solo al loro microscopico orticello, incapaci di vedere oltre. Poi dici perché siamo passati dal 30 al 10%”.

“Che poi ancora non capisco il nesso tra orario della ZTL e acquisti – continua Stefàno –. Ragioniamo al contrario: abolisco la ZTL. Qualcuno mi spiega dove parcheggio a via Nazionale, a via del Corso, a via del Tritone, a Corso Vittorio Emanuele? (al di là della sosta selvaggia si intende). È così difficile da capire che un bus porta 100 persone, un'automobile 4? Che il bus (o anche il taxi) funziona meglio se c'è meno congestione? Che quindi limitare il traffico privato aumenta l'accessibilità, non la diminuisce? Che in assenza di ZTL si genera solo ed esclusivamente traffico di attraversamento che non apporta alcun beneficio (anzi semmai penalizza) il commercio di vicinato? Che se l'unico obiettivo è quello di essere "car friendly" vinceranno sempre e solo i centri commerciali? Cito poi solo da ultimi gli effetti positivi su sicurezza stradale, inquinamento ecc.”.

Il post del leader romano della mobilità si chiude con un attacco alla politica: “Ecco, la politica dovrebbe essere lungimirante e lavorare per migliorare la consapevolezza dei cittadini, cercare di elevare il loro grado di informazione, prendere decisioni che possono sembrare magari all'inizio impopolari ma che vanno prese per un bene superiore, quello della collettività. Non assecondare una visione obsoleta, ferma agli anni '60, autocentrica che ha portato solo danni e ritardi nello sviluppo”.

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