Roma melassa urbana, non c’è più differenza tra centro e periferia
Dall'integrazione sociale ai conflitti, tutti i risvolti del cambiamento epocale
Roma melassa urbana, non c'è più differenza tra centro e periferie. Città uniforme e senza confini, con integrazione e conflitti.
Grandi città, addio alle classiche divisioni centro-periferia. Roma diventa un unico agglomerato urbano senza distinzioni, parola di Istat. L'istituto nazionale di statistica ha infatti presentato a Montecitorio, nella Sala della Regina, uno studio basato sui comportamenti dei nuclei familiari italiani. Dal lavoro di ricerca emergono alcuni caratteri comuni alle tre grandi metropoli italiane, Milano, Roma e Napoli. Questo il primo punto di vicinanza: “Una perdita progressiva dei confini tra centro e periferia. Un processo spaziale derivante dal quadro evolutivo della struttura sociale urbana e perturbana in cui agli insediamenti preesistenti si sommano nuove tipologie di abitanti". Il secondo elemento comune tra le tre città risulta invece l'assenza di periferie uniformi, nonché di segregazione residenziale dei gruppi più disagiati: “Non emerge cioè un modello insediativo caratterizzato da grandi aree distinte dalla presenza esclusiva di specifici gruppi sociali". La terza caratteristica che accomuna Roma, Milano e Napoli è infine: "La presenza di aree compatte caratterizzate da una decisa presenza di profili medio-alti".
Elementi di non facile lettura secondo l'Istat, che chiude il rapporto individuando due possibili risvolti: "Questa porosità tra aree e gruppi diversi rappresenta un elemento di forza nella prospettiva dell'integrazione sociale, ma anche una possibile fonte di conflitti".