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Roma, Municipi III e VIII al voto in Primavera. Referendum Atac a rischio

Roma, Municipi III e VIII abbandonati: il ritorno alle urne in Primavera. Le ex amministrazioni grilline alla ricerca di presidente e giunta torneranno al voto in una data compresa tra il 15 aprile il 15 giugno 2018.

 

Dopo il risultato delle politiche del 4 marzo, nuova chance per i pentastellati di riconfermarsi alla guida dei Municipi caduti. A comunicarlo è il prefetto di Roma Paola Basilone, che convocherà a breve i comizi elettorali per una data definitiva: "atteso che - si legge in un documento firmato dall'inquilino di Palazzo Valentini - non si evince nè dal testo statutario, nè dal regolamento del consiglio comunale, alcune specifica disposizione che indichi un termine diverso". Nel Municipio VIII, quello di Garbatella, la giunta municipale è caduta causa dimissioni del mini-sindaco Pace datate ormai aprile 2017. Mentre nel Municipio III, zona Nomentano, la crisi grillina è esplosa lo scorso febbraio, con il passaggio di quattro consiglieri dal gruppo M5S a quello Misto e quindi il venire meno della maggioranza.

Soddisfatti Amedeo Ciaccheri, candidato presidente nel Municipio VIII con Super 8, e il vicepresidente dell'Assemblea Capitolina e consigliere comunale di Fdi De Priamo, meno i Radicali. Il rischio è infatti che la consultazione elettorale per i due Municipi si possa tenere domenica 3 giugno, nella stessa data in cui la sindaca Virginia Raggi ha fissato il referendum cittadino sulla messa a bando del trasporto pubblico. Una pratica impossibile poiché lo Statuto del Campidoglio non consente la sovrapposizione tra voto amministrativo e referendario, con conseguente slittamento di quest'ultimo.

"L'ipotesi di tenere le elezioni relative al 3° e all'8° Municipio il 3 giugno rappresenterebbero l'ennesima, surreale battuta d'arresto del referendum 'Mobilitiamo Roma' per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico nella Capitale - attaccano in una nota i Radicali Magi e Capriccioli - L'articolo 8, comma 4 del Testo Unico degli Enti Locali, infatti, stabilisce esplicitamente che i referendum comunali "non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali". "Indire le elezioni municipali per il 3 giugno, quindi, condurrebbe certamente a un ulteriore rinvio della consultazione referendaria nella finestra compresa tra ottobre e novembre, allontanando la possibilità di raccogliere il parere dei cittadini su un tema che è a tutt'oggi oggetto di importantissimi interventi - si legge ancora nella nota conguinta - Ci auguriamo che questo non avvenga, e che la volontà dei cittadini, già penalizzata dalla decisione di non accorpare il referendum con le elezioni politiche e regionali, scelta che il Tuel non avrebbe precluso e che avrebbe permesso di tenere la consultazione già il 4 marzo, non venga mortificata con un altro rinvio".

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