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Roma
Roma, pasti gratis contro la crisi: i volontari riaprono la mensa dei poveri

Il 17 e il 18 settembre la solidarietà scende in piazza grazie all'evento della Comunità Papa Giovanni XXIII, con pasti offerti ai più bisognosi e alle famiglie in difficoltà.

Contro i difficili tempi che corrono e con il tasso di povertà relativa che continua a farsi sentire tra le famiglie del Lazio, con un'incidenza che dal 5,7% del 2020 è salita nel 2021 al 6,7%, la Comunità Papa Giovanni XXIII ritorna con un “Un pasto al giorno”. Fondata da don Benzi nel 1968, l'organizzazione è attiva nel campo della solidarietà e dell'assistenza ai più bisognosi mettendo a disposizione case famiglia, mense, centri di aggregazione e di accoglienza in 40 paesi del mondo, riuscendo a garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti.

“Una tavola in cui ci sia posto per tutti”

Il 17 e il 18 settembre, la Comunità torna nelle piazze di Roma e provincia offrendo pasti e momenti di aggregazione ai più bisognosi, nel nome dello slogan scelto per questa edizione: “Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti”. È previsto anche il consueto gesto simbolico che quest'anno consisterà nella distribuzione di un libretto con sette preghiere in sette lingue diverse.

Raimonda, “La Comunità è la salvezza”

“Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno è stato messo in discussione – ha spiegato il presidente della Comunità, Giovanni Ramonda –, con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti – continua - è avviando una fase “costruttiva”, dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita. Costruire è il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia già oggi, è il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunità che di fronte a un’ingiustizia, a una povertà, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunità capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti”.

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