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Roma
Roma Pulita “non fa schifo”. Sul social la rivincita dei romani educati

di Patrizio J Macci


Il social network Facebook abbonda di gruppi dedicati al racconto dei mali di Roma spesso corredati da fotografie da premio Oscar: Roma fa schifo, Roma Cloaca, Roma Underground. Ogni municipio romano, poi, ha almeno un gruppo dedicato a segnalare le criticità del proprio territorio.

Un esercito di persone che trascorre ore davanti alle tastiere del personal computer cercando di attirare l’attenzione degli Amministratori. I toni violenti e un linguaggio scurrile sono la caratteristica di alcuni dei dialoghi che avvengono sulle loro pagine. Una suburra informatica dove regna spesso una propaganda politica sfacciata e disinvolta. Un universo caotico e senza legge dove non si comprende chi sia a scrivere e gli interventi sono spesso anonimi e minacciosi.
“Roma Pulita!” è un'anomalia nel panorama dell'esistente. Informazione per quanto possibile corretta, unita al rigore del linguaggio. Chi sgarra viene immancabilmente cacciato. Il fondatore, Stefano Miceli, racconta come e perché ha deciso di dare vita al gruppo e chi c'è dietro.

Stefano Miceli, come e quando nasce l’idea del “Gruppo Roma pulita!”, chi è lei e quante persone lo gestiscono?
“Sono un attore, doppiatore e autore televisivo, insomma un saltimbanco. Ho cominciato all'età di quattordici anni e ancora vivo di questo lavoro per mia fortuna. Come si dice nel mio ambiente "sempre meglio che lavorare!". "Roma Pulita!" (tengo molto al punto esclamativo) nasce nel 2011 per la personale esasperazione nell'assistere al declino verticale in cui la città cominciava a precipitare. Ho cominciato a segnalare casi di degrado, a "rompere le scatole" ai candidati che affiggevano manifesti elettorali ovunque e all'Ama per situazioni diventate insostenibili. Poi il gruppo è cresciuto, siamo aumentati di numero e ho ritenuto che si dovesse fare un salto di qualità. Così, con la Giunta Marino ho preso contatto con diversi assessori e ho organizzato incontri tra assessori e blogger, tra sindaco e internauti, avanzando proposte antidegrado. Ho sempre ritenuto che l'unione tra i blogger fosse fondamentale per acquisire forza nei confronti dell'interlocutore politico di turno. Onestamente con la Giunta Marino, abbiamo avuto diversi incontri e diverse opportunità di dialogo, anche pubblici, e abbiamo sostenuto tutte le iniziative che hanno portato all'approvazione del Prip. Avevamo anche fatto firmare un protocollo tra Comune, Municipalizzate e associazioni di categoria per stroncare il fenomeno degli adesivi selvaggi di traslocatori e serrandai, che ormai invadono muri e saracinesche dei negozi. Ma la caduta della vecchia amministrazione ha reso tutto inutile. Mi aiutano ad amministrare il gruppo Fernando ed Angelica che, per puro spirito civico, perdono una gran quantità del loro tempo a vigilare su ciò che viene scritto e anche sui modi che vengono usati dai membri del gruppo. Su questo punto, non transigo: il linguaggio deve essere civile, non tollero turpiloqui e offese personali o messaggi propagandistici. Questo è il nostro imperativo. Chi li usa, viene buttato fuori. La pagina è monitorata praticamente quasi in tempo reale.”

Roma pulita da chi e da cosa?
“Roma Pulita! da tutto ciò che non è legale. Ha un significato estremamente ampio il nome che ho scelto e comprende la politica, ma anche, anzi soprattutto i cittadini spesso pronti a pretendere che i politici siano ciò che magari loro stessi stentano ad essere. Roma Pulita! per il rispetto delle regole, da parte di tutti. Cittadini in primis.”

In esergo alla pagina del gruppo c’è una frase di Petrolini in dialetto romanesco: “Er popolo, quanno s’abbitua a di’ che sei bravo, puro che nun fai gnente, sei sempre bravo”. Petrolini fa pronunciare questa frase all’imperatore Nerone in una mise stramba e stralunata. È un riferimento agli amministratori della Capitale del passato?
“E' una frase che – ahinoi - non dimostra gli anni che ha. Vale per gli amministratori sulla cresta dell'onda, quelli che in qualche modo, sono riusciti ad essere credibili presso il loro elettorato. In questo momento, vale più che mai per i Cinque Stelle che hanno un pubblico di adulatori, qualsiasi cosa facciano o dicano. Ricordano in parte il messaggio veicolato da Berlusconi nei primi tempi della sua discesa in politica. Video messaggi del Capo con tanto di filtro sulla telecamera (anche la Raggi fa spesso uso di filtri durante i suoi videomessaggi); retorica della propria verginità e del non essere politici di professione e un nemico da tenere sempre in primo piano, possibilmente offendendolo o storpiandone il nome (Emilio Fede storpiava i nomi degli avversari di Silvio, i Cinquestelle sul web usano termini come "pidioti"). Credo invece che dovremmo tutti smettere di essere 'fans' e tornare ad essere cittadini responsabili delle proprie scelte, in grado di distinguere ciò che è ben fatto dagli errori, a prescindere da chi faccia bene o sbagli. Non è facile, ma è forse l'unica ancora di salvezza di una società e una politica che tendono a privilegiare la forma più che la sostanza”.

La vostra rassegna stampa quotidiana della cronaca di Roma è curatissima e praticamente in tempo reale, come fate a seguire ogni evento?
“Ho le mie fonti e la rassegna stampa personale. Nei ritagli di tempo del lavoro, cerco di postare sia i comunicati stampa che le pagine dei giornali. Con gli altri amministratori e con le fonti individuali, abbiamo alcuni gruppi di chat. Ogni notifica è un aggiornamento. Ovviamente non abbiamo bisogno di un assessore al Bilancio, "Roma Pulita!" costa zero euro. Il nostro lavoro è puro volontariato civile.”

Facebook abbonda di gruppi dedicati alla descrizione impietosa dei mali che affliggono Roma, perché aprirne un altro?
“Forse perché ne mancava uno, ci tengo a sottolinearlo, che avesse un linguaggio decente e la voglia di dialogare e unire i blogger nel dialogo con l'amministrazione. In passato mi è riuscito, con questa Giunta temo ci siano maggiori chiusure, ma anche questa è una sfida che sono pronto a raccogliere”.

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