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Roma
Roma, rubano gioielli in un caveau poi tentano estorsione. Arrestati

Avevano rubato gioielli dal caveau di una banca, poi hanno tentato di vendere parte della refurtiva, ma qualcosa è andato storto.

 

Due persone sono state arrestate da agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile e del Commissariato di Albano, con la collaborazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma, dopo un'inchiesta durata mesi e relativa ad un tentativo di estorsione che traeva origine dal furto di alcuni gioielli in una banca della capitale e dal tentativo di ricettare parte della refurtiva.

Si tratta di F.F., 43 anni, di Marino, e A.C., 25enne appartenente a una nota famiglia nomade. Nel corso delle indagini sono emersi anche elementi riconducibili ad attività illecite nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, che hanno consentito di effettuare lo scorso 27 ottobre dapprima l'arresto in flagranza di una persona trovata in possesso di circa 50 gr. di cocaina mentre si recava a Roma. E durante l'esecuzione dei due provvedimenti restrittivi per la tentata estorsione sono state effettuate anche diverse perquisizion. Cosi' in un'abitazione di Marino sono stati rinvenuti circa 80 gr. di cocaina e un bilancino di precisione nonché assegni, estratti di conti correnti e distinte di prelevamenti di numerose società intestate fittiziamente ai soggetti già oggetto di approfondimenti specifici da parte dei militari della Compagnia Guardia di Finanza di Velletri, personal computer e telefoni cellulari. Il proprietario dell'abitazione, M.E., e' stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonostante abbia tentato di disfarsi dello stupefacente gettandolo dalla finestra.

Le indagini, avviate dal Commissariato di Albano Laziale e proseguite in collaborazione con la Squadra Mobile di Roma, hanno avuto inizio a seguito della denuncia della vittima di una estorsione, che nei mesi di settembre, ottobre e novembre aveva ricevuto ripetute richieste, con minacce di morte, della somma di 40mila euro.
La vicenda, in realtà, ha una origine più lontana che vede come protagonisti personaggi di spicco della nota famiglia nomade, emersi nell'ambito di un'estorsione che riporta alla ribalta la sparizione, nel 2015, di alcuni gioielli custoditi nel caveau di un istituto bancario all'Appio Latino. In quell'occasione, un direttore infedele aveva sottratto gioielli, e molto altro, per un valore di 2 milioni di euro. Uno di quei gioielli era poi finito nelle mani di un noto pregiudicato dei Castelli Romani, F.F. il quale, attraverso un prestanome, aveva provato ad impegnarlo ad uno sportello bancario di Albano Laziale; il tentativo di ricettazione, tuttavia, non andò a buon fine e l'uomo fu arrestato. Alla fine dell'estate, lo stesso personaggio e' riapparso, pretendendo 40mila euro dalla medesima persona che all'epoca era stata coinvolta nella tentata ricettazione. La cifra richiesta era il corrispettivo di vari orologi, di grande valore, impegnati presso l'istituto di credito svaligiato nel 2015.

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