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Roma
Roma sceglie la discarica: top secret. E Fiumicino vuole un termovalorizzatore

di Federico Bosi

Rifiuti, il Campidoglio e la Regione Lazio trovano l'accordo sulla discarica di Roma: il Comune ora sceglierà dove piazzarla tra una rosa di cinque aree bianche rimaste top secret. Ma Raggi e Zingaretti spiazzati da Fiumicino: chiesta l'apertura di un tavolo di confronto per avviare il percorso per la realizzazione di un termovalorizzatore.

 

“Abbiamo trovato l'accordo, è una gioia dire che siamo riusciti a trovare questa intesa - ha annunciato il capogruppo M5S in Assemblea Capitolina Giuliano Pacetti –. Non ci sarà nessun sito provvisorio all'interno del Comune il Campidoglio farà la sua parte e individuerà il sito di smaltimento definitivo. Il sito è in corso di individuazione”. E dove potrebbe sorgere?

La scelta del sito spetterà al Comune tra le 5 aree bianche individuate dalla Città Metropolitana di Roma: 3 sono nel Municipio XI, non distanti da dove per quasi 50 anni ha operato la discarica di Malagrotta; una nel Municipio XIV nelle cave di Tragliatella; e una nel Municipio IV a ridosso del confine con il Comune di Guidonia. La scelta del Comune resta al momento segreta ma il Campidoglio si è impegnato a comunicare entro il 31 dicembre 2019 alla Regione il sito scelto. Quanto ci vorrà per vederla operativa?

Serviranno tra i 12 e i 18 mesi, a quanto si apprende, per individuare ed allestire il sito della nuova discarica di servizio nel territorio comunale di Roma concordata oggi tra Campidoglio e Regione Lazio. Il limite massimo fissato nel corso della riunione tra Comune e Regione sarebbe di 24 mesi, 2 anni, ma le parti contano di chiudere la pratica entro un anno e mezzo, quando in Campidoglio presumibilmente sarà iniziata una nuova consiliatura in seguito alle elezioni in programma a metà del 2021. Nel frattempo sarà la Regione ad individuare un sito transitorio.

Quello che arriva invece da Fiumicino è un vero e proprio fulmine al ciel sereno. E lo è ancor di più se l'idea nasce a fronte del nuovo Piano rifiuti della Regione Lazio. Il nuovo “Piano Zingaretti” 2019-2025, che va a sostituire quello attualmente in vigore, promuove lo sviluppo dell’economia circolare, il riequilibrio territoriale del fabbisogno impiantistico in ogni ambito provinciale, l’introduzione del sub-ambito di Roma Capitale, un innovativo presidio industriale a Colleferro, l’obiettivo della raccolta differenziata al 70% nel Lazio entro il 2025, la difesa della legalità e, dulcis in fundo, investimenti regionali per sostenere Comuni e aziende pubbliche nella realizzazione di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.

E così da Fiumicino hanno colto la palla al balzo spingendo forte sull'acceleratore per realizzare un termovalorizzatore. In pratica il Comune famoso per l'aeroporto diventa l'unico nel Lazio dove vogliono un impianto di questo tipo. “Il 'Piano Zingaretti' sulla carta presenta aspetti molto interessanti – dice Orazio Azzolini, presidente del circolo Energie per Fiumicino –. Uno di questi è legato alla presenza dei termovalorizzatori che, contemporaneamente, riducono drasticamente la quantità dei rifiuti conferiti in discarica e consentono un recupero dell’energia utilizzata per il trattamento dei rifiuti stessi. Su questo, non possiamo non notare il diverso approccio verso queste strutture fondamentali per una corretta chiusura del così detto 'ciclo dei rifiuti'; mentre infatti in molti paesi i termovalorizzatori vengono addirittura costruiti al centro delle città e si trasformano in attrazioni turistiche, nel nostro, Centro-Sud in particolare, c’è una totale chiusura che la politica, per mero tornaconto elettorale, segue passivamente”.

E da qui la proposta: “Come Circolo di Fiumicino di Energie per l’Italia – continua Azzolini –, vorremmo lanciare una provocazione. Visto che il Piano dei rifiuti approvato dalla Giunta Zingaretti prevede la realizzazione dei termovalorizzatori e che nel Giugno 2008 l’allora Amministrazione Comunale di Fiumicino approvò una delibera in tal senso, chiediamo di aprire al più presto un tavolo di confronto tra tutte le forze politiche, le realtà associative locali e tutti i cittadini, per avviare un percorso che porti alla realizzazione di un termovalorizzatore nel territorio del Comune di Fiumicino. Siamo convinti che, se ben informati sui risvolti economici positivi in termini di occupazione e di riduzione delle tasse (TARI, bollette, etc), oltre che sui livelli di sicurezza ambientale che ormai hanno raggiunto tali strutture, i cittadini possano esprimere compiutamente la loro opinione senza preconcetti ideologici e preclusioni”. La palla passa ora al sindaco Pd Esterino Montino: qualora la città chiedesse a gran voce la realizzazione dell'impianto, sarà per lui – e Zingaretti – difficile con questo Piano rifiuti dire di no.

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