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Roma
Roma, Silvio benedice Alfio. Bordoni: "Tra i due c'è feeeling"

di Fabio Carosi

 

Forza Italia alle Comunali di Roma, atto secondo. Dopo Bertolaso, il battesimo pubblico di Alfio Marchini durante un'assemblea talmente affollata da rendere "piccola" la sala dell'hotel. Il partito del Cavaliere ci prova e il coordinatore romano, Davide Bordoni, sceglie affaritaliani.it per spiegare la strategia per convincere gli elettori.

Allora Bordoni, martedì con il presidente Berlusconi si è aperta ufficialmente la seconda parte dell'avventura. Qual è l'obiettivo di Forza Italia per queste Comunali?
"Mandare Alfio Marchini a fare il sindaco di Roma e soprattutto dotare questa città di un governo serio che possa finalmente risolvere i problemi dei romani e rilanciare la città a livello internazionale"

Sembra facile. Ma Berlusconi ci crede davvero?
"Ci crede assolutamente. Secondo me è nato un film tra i due che va al di là della stessa politica. Lo vede un po' come lui, un imprenditore prestato alla politica e questo lo stimola molto. Alfio ha capacità politiche evidenti; sono tre anni sostiene questo suo movimento civico e sono sicuro che civismo e politica sono la risposta alla deriva dei Cinque Stelle".

"I sondaggi per voi  sono stati impietosi per tutto l'inverno. Pensa che il partito romano possa riservare sorprese?
"Io ho ho detto che Fi a Roma supererà abbondantemente l'11-12 per cento. E questa nuova spinta di Berlusconi porterà beneficio ad Alfio e a Forza Italia".

Il presidente ha detto che la sala dell'Ergife era piccola....
"Non era piccola, c'era troppa gente. Anzi, tanta gente".

In lista avete la Mussolini capolista e "vecchie conoscenze" come Dario Rossin e Pasquale Calzetta, ma anche new entry come Simone Foglio. Quale principio ha ispirato la composizione della lista?
"Quello di cercare persone che facevano politiche da tempo e persone che vengono dal mondo delle professioni. Ci sono avvocati, una dirigente scolastica, la nostra è una lista che dà il senso di quanto Forza Italia riesca a coinvolgere".

A quale elettorato vi rivolgete?
"Variegato con commercianti, artigiani, piccoli e medi imprenditori, pensionati, giovani e professionisti. E' una lista trasversale".

Forza Italia è ancora un partito con una chiara matrice cattolica?
"C'è sempre stato un po' di tutto, i valori per noi sono importanti. Non è un partito solo cattolico"

Raggi e Meloni, che ne pensa?
"La Raggi sta facendo di tutto per non apparire in un confronto pubblico. La considero una ragazza in gamba ma in campagna elettorale il confronto è la prima cosa. Le sue uscite sono sempre più limitate. Sta limitando la sua campagna elettorale. Ma da i grillini non possiamo aspettarci altro".
 

Perché?
"Perché parlano di un confronto ma poi non lo vogliono. Il loro è un confronto domestico che si gioca solo con gli iscritti".

E di Giorgia Meloni?
"Che dire. Dispiace di questa spaccatura ma ormai siamo in campagna elettorale e l'obiettivo è andare noi al ballottaggio. Il presidente ieri ha fatto un suo colpo di teatro con Marchini e Bertolaso che lavoreranno a fianco nei prossimi giorni. Meloni e Salvini sono sempre più isolati a destra.

"E di Roberto Giachetti?
"Bella domanda. Mi sembra che dall'inizio non sia della partita. Una campagna sotto tono e non ho capito il motivo. Buon per noi".

Alessandra Mussolini. Che chi pensa sia un trucco per strappare qualche crocetta dai nostalgici. Come risponde?
"Io la reputo invece una brava politica, di capacità e molto intelligente. Anche lei porterà il suo valore in assemblea. E' anche deputata europea e può portare una mentalità nuova in aula Giulio Cesare. Nei tre anni di Marino l'aula è stata miope".

Lei è stato in giunta con Alemanno come assessore al commercio. Ha qualche errore da rimproverare?
"Io sono soddisfatto dei mie anni di lavoro. Ho lavorato a tante riforme come la licenza a punti per bar e ristoranti e poi il lavoro sui cartelloni che ha portato a termine l'assessore successivo. Sono soddisfatto, non ho rimpianti".

Chi vince?
"Vincerà al fotofinish Alfio Marchini con un ballottaggio estivo al 19 giugno. E vincerà chi riuscirà a portare i romani al voto. Alfio è giusto: ha capacità e un progetto. E' una novità. Giachetti, Meloni e Raggi sono il vecchio".

Dica la verità, le astensioni fanno paura?
"Più che fare paura sono un problema serio. Secondo me Silvio e Alfio riusciranno a coinvolgere tante persone che avevano smesso di andare a votare. Saranno loro a fare la differenza".

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