Roma, sprechi a 5 Stelle. Bus Atac a Ciampino: ma è vietato dall’Antitrust

di Fabio Carosi

Cinque Stelle al governo di Roma, si riapre la stagione degli sprechi. E proprio all’Atac che attende di portare i libri in Tribunale per aprire il concordato fallimentare in bianco. L’ultima invenzione è quella di prolungare la linea di un bus dal capolinea della metro B di Laurentina sino all’aeroporto di Ciampino: un servizio già avviato in passato dal Cotral e poi bocciato dall’Antitrust.

Sta scritto nero su bianco in una pronuncia datata 22 gennaio 2007 a firma del presidente Antonio Catricalà ma il Comune non lo sa o fa finta di non saperlo. E così il super esperto di trasporti a Cinque Stelle, il consigliere Enrico Stèfano al quale il Movimento ha affidato la guida della Commissione Consiliare Mobilità estrae un bel coniglio dal cilindro e si “inventa” un servizio che non solo il Comune non può fare perché dovrebbe occuparsi dei servizi essenziali ai cittadini, ma che già in passato ha generato un contenzioso che ha visto la pubblica amministrazione soccombere.
Invece Enrico Stèfano, che dovrebbe controllare il Comune e che passa la sua vita a dipingere strisce per le corsie preferenziali e a modificare i percorsi dei bus e financo a controllare mezzo per mezzo se l’aria condizionata a settembre funziona, annuncia sempre via social il prolungamento di una linea che produce solo sprechi e fuori dalle regole del trasporto publico locale.

Scrive Stèfano, ormai direttore di esercizio ombra dell’Atac con l’acqua alla gola: “Per la prima volta una linea bus urbana arriva all'aeroporto. Da lunedì 18 settembre infatti la linea bus 720 farà una fermata all'interno dell'aeroporto di Ciampino. Sarà possibile cosi lo scambio diretto tra l'importante scalo e la Metro B (Laurentina) a beneficio non solo dei turisti ma anche dei quasi mille lavoratori, che potranno fare affidamento su un collegamento economico e rapido”.
E siccome non è contento di bruciare sul rogo della demagogia un po’ di denaro pubblico, annuncia anche che gli sprechi sono destinati a salire: “La linea sarà inoltre potenziata, aumentando gli attuali passaggi e prolungando gli orari di esercizio”. Coda di post che sembra una minaccia di mettere di moltiplicare i guasti: “
Un risultato importante per l'immagine di #Roma e di #Atac, frutto del duro lavoro che abbiamo avviato nell'ultimo anno con la Commissione, che semplificherà la vita di molti cittadini”.

Quello che i Cinque Stelle non sanno
Ma non serve aver studiato all’Università per saper distinguere nel sistema del trasporto pubblico “i servizi essenziali assistiti”, cioè quelli per i quali le aziende ricevono un contributo, da quelli di tipo turistico. Lo scrive nero su bianco l’Autority di Catricalà nel 2007, quando il Cotral fu costretto a rinunciare alla tratta dopo una sentenza del Tar: “Al riguardo, con la presente segnalazione l’Autorità vuole innanzitutto evidenziare la necessità, per il futuro, di una attenta verifica degli spazi praticabili per una gestione concorrenziale del servizio di trasporto sulla tratta in esame. In particolare, un assetto concorrenziale per l’espletamento di tale servizio potrebbe risultare sufficiente a soddisfare la domanda di mobilità tra l’aeroporto di Ciampino e a stazione di Roma-Termini a tariffe e con frequenze socialmente accettabili. Ove, invece, venga ritenuto indispensabile istituire un servizio di trasporto pubblico locale di linea lungo la tratta in questione, imponendo i relativi obblighi, e prevedendo un sussidio pubblico, detto servizio dovrebbe essere affidato facendo ricorso a modalità conformi alle esigenze di tutela della concorrenza, e cioè attraverso procedure ad evidenza pubblica di tipo non discriminatorio”.
Traduzione: il Comune che riceve soldi dallo Stato deve occuparsi del trasporto per i cittadini e non può mettersi in concorrenza con i privati che fanno un servizio puramente commerciale e in gradi di autosostenersi.

Bocciato Stèfano, ora chi risarcirà i soldi sprecati per una linea di bus inutile? E cosa dirà l’assessore fantasma Linda Meleo?

LEGGI E SCARICA LA SENTENZA DELL'ANTITRUST DEL 2007