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Roma
Roma, Tribunale al collasso: mancano pm e giudici. La denuncia degli avvocati

Il Tribunale di Roma è ormai al collasso a causa della mancanza di pm e giudici. La carenza degli organi di giustizia, ma anche del personale amministrativo, ha "ormai superato i livelli di guardia", tanto da portare l’Ordine degli Avvocati di Roma a denunciare l’impossibilità a ricevere un’adeguata giustizia.

Già l’allarme era stato lanciato il 23 febbraio scorso dal presidente del Tribunale, Roberto Reale, con una lettere indirizzata al ministero della Giustizia. Oggi, invece, spiega Antonino Galletti, presidente del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, mancano oltre 50 pubblici ministeri, circa 150 giudici di Pace e praticamente metà dei giudici onorari previsti.

La denuncia del presidente dell'Ordine degli Avvocati

La carenza ha "ormai superato i livelli di guardia. Amministrare e ricevere giustizia, in queste condizioni, è praticamente impossibile. Su un totale di 373 magistrati togati previsti – spiega Galletti - ne sono presenti solo 322, di cui 5 prossimi alla quiescenza e 11 al trasferimento. Ancora più grave la situazione per i giudici onorari di Tribunale: di 197 previsti, ne risultano in servizio solo 102, praticamente il 50%”. Nemmeno il personale amministrativo è al completo, tanto che, aggiunge il numero uno degli avvocati di Roma, “su 1205 unità in organico, ne mancano 403, cui aggiungere 87 dipendenti distaccati o fuori ruolo, con una carenza dunque di circa il 40%. Discorso simile per i giudici di pace: dovrebbero essere 210, sono invece 62: la carenza qui arriva addirittura al 70%. Quanto al personale amministrativo del giudice di pace, su 128 dipendenti, ne sono in servizio 87”.

Una situazione, questa, più volte denunciata dall’Ordine degli Avvocati di Roma, ma senza che si sia arrivati a un reale miglioramento della macchina giuridica capitolina. “Già nel marzo del 2021 avevamo lanciato un appello ai ministri Cartabia e Brunetta per segnalare la gravità della situazione – prosegue il Presidente del Coa – ma soluzioni concrete non ne sono venute. Basti dire che come Ordine Forense forniamo da anni servizi al Tribunale ed al Giudice di Pace per sveltire le procedure, ad esempio, per la liquidazione dei compensi da gratuito patrocinio. Ma è chiaro che, quando si parla anche di fortissime scoperture d’organico di giudici, queste si traducono in disservizi per gli utenti e in ultima analisi in denegata giustizia”.

Per Galletti è “inutile lamentarsi dei ritardi della macchina giudiziaria, se poi non c’è chi scrive le sentenze, chi cura le pratiche, chi le archivia”. La conclusione del presidente del Coa dunque non cambia: “È triste dirlo, ma non possiamo che rivolgerci al Governo e, insieme col Presidente del Tribunale, segnalare la gravità della situazione e l’urgenza del problema. O vogliamo ritrovarci di nuovo a gennaio prossimo, come del resto accade in tutte le Inaugurazioni dell’Anno Giudiziario, a piangere tutti insieme sulla mole dell’arretrato e la lentezza del sistema?”.

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