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Roma
Roma-Viterbo, la ferrovia maledetta: da Atac a Cotral il caos è lo stesso

Sono ormai giorni che sulla linea ferroviaria Roma – Civita Castellana – Viterbo – assistiamo ad una continua cancellazione di corse, riprogrammazione dei servizi e ritardi in partenza (sino ad un massimo di 30 minuti) dei treni dovuti ad una reazione del personale viaggiante (macchinisti e capi treno) a seguito di decisioni prese dal nuovo gestore voluto dalla Regione Lazio (la Cotral SpA subentrata ad ATAC lo scorso mese di luglio) sui tempi di lavoro volti a rendere più efficiente il servizio.

Infatti, con l'obiettivo di aumentare il livello di produttività dei lavoratori, all'interno del perimetro degli accordi sindacali già sottoscritti dal precedente gestore (secondo il comunicato Cotral), l'azienda, a due mesi dall'ingresso nella gestione della ferrovia regionale, aveva programmato una nuova turnazione che, con decorrenza 5 settembre, prevedeva un aumento medio di 50 minuti del tempo quotidiano di lavoro effettivo alla guida dei treni.

 

Di tutta risposta, il personale viaggiante ha cominciato di fatto a disertare il servizio – attuando una sorta di sciopero bianco – che ha portato solo il 5 settembre ad una cancellazione di oltre il 70% delle corse programmate sul nuovo orario invernale entrato in vigore. Nelle giornate dal 6 a tutto il 12 settembre le corse cancellate hanno continuato ad essere oltre il 40% del programmato specie nelle ore di punta (la mattina presto ed il tardo pomeriggio, gli orari che vedono i lavoratori pendolari recarsi sui luoghi di lavoro e quindi tornare presso le loro case) fino a raggiungere un massimo di oltre 100 corse cancellate. Ed ora, con la riapertura delle scuole, il disagio cadrà automaticamente anche sugli studenti.

Agredito un macchinista ma chi chama i cartabinbieri sono i pendolari

Con tutte le soppressioni effettuate siamo arrivati alla necessità dell’intervento delle forze dell’ordine alla stazione di Piazzale Flaminio dove, sempre nei giorni scorsi, purtroppo, è anche avvenuta un’aggressione ad una macchinista ad opera di persone esasperate: siamo a rischio civile oramai, un epilogo tristemente annunciato, dopo giorni di disservizi generati da nuove turnazioni malamente impostate e una campagna mediatica volta a criminalizzare i lavoratori. Ma di fatto, sono i pendolari a farne le spese costretti a chiamare le forze dell’ordine per denunciare l’interruzione di pubblico servizio e le proteste riguardano anche i rischi di contagio per assembramenti: siamo all’epilogo evidente di una non gestione che dura da decenni da parte della Regione Lazio, dalla mancanza di investimenti su nuovi treni e con infrastrutture fatiscenti.

Chi arriva a destinazione è un deportato

Ma una volta preso un qualsiasi treno in partenza, specie la sera nel viaggio di ritorno verso casa, l’odissea prosegue anche quando si giunge alla stazione di destinazione perché, visti i ritardi subiti, si sono perse le corse di collegamento locali per raggiungere la tanto agognata casa.

In un periodo in cui si dovrebbe incrementare l’uso del trasporto pubblico, scelte organizzative sbagliate spingono l’utenza (parliamo di un bacino di oltre 60.000 passeggeri giorno) ad abbandonare il trasporto pubblico a favore dell’auto privata; ma tutti coloro che tale opportunità non possono permettersela e che pagano un abbonamento annuale e/o mensile, hanno diritto ad un servizio degno di questo nome.

Così, intanto, aspettando l’incontro tra l’azienda Cotral ed i sindacati per vedere quali accordi verranno raggiunti, la speranza è che il servizio torni ad essere per lo meno degno di questo nome. Ma per non farci mancare nulla, venerdì 16 settembre l’Organizzazione sindacale Faisa Cisal ha già proclamato uno sciopero di 4 ore con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 12,30 alle 16,30. A fermarsi tutti i trasporti su gomma regionali e la linea ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo. Saranno garantite tutte le corse fino alle 12,30 e quelle alla ripresa del servizio alle 16:31. Per i Pendolari della Roma Nord non c’è pace.

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