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Roma
Sanità, il buco nel Lazio non c'è più. Ora Irpef e Irap devono diminuire

Non c’è più alcuna ragione per mantenere nel Lazio il maxi prelievo fiscale Irpef e Irap da 7/900 milioni l’anno che i cittadini di Roma e della regione pagano esattamente da 10 anni per coprire i buchi di bilancio della sanità. Il salasso deve essere cancellato. Il buco non c’è più.

 

L’accordo raggiunto venerdì scorso dalle Regioni per il riparto del fondo sanitario nazionale di 113 miliardi toglie ogni alibi e lascia poche vie d’uscita. In base all’intesa al Lazio nel 2017 spettano 10 miliardi e 505 milioni di euro per finanziare le spese di Asl e ospedali, con un incremento di circa 90 milioni rispetto al 2016. Significa che il 2017 si apre con la prospettiva certa di un disavanzo zero visto che quello dell’anno scorso era ridotto a soli 160 milioni.

La maggiore entrata di oltre 90 milioni dimezza quel il deficit e dunque le tasse non hanno più motivo di pesare sulle tasche dei cittadini del Lazio. Che la questione sia matura lo dimostra anche l’andamento dei conti regionali della sanità degli ultimi tre anni: sempre al di sotto del 5 % del fondo sanitario assegnato, condizione necessaria per sancire e l’uscita dal purgatorio del piano di rientro che dura esattamente da 10 anni poiché fu sancito dal Governo Prodi il 29 febbraio 2007.
Dal 2013 al 2016 il deficit è stato ridotto di oltre 500 milioni: passando dai 669 milioni del 2013 ai di 160 dell’ultimo consuntivo. Tra l’altro anche la Regione per il 2017 prevede a carico del sistema sanitario un mini disavanzo di circa 60 milioni, e nel 2018 un avanzo.
La sanità dunque per quanto riguarda i conti è risanata, non produce piu debiti, anche se ha lasciato cambiali da pagare per circa 30 anni per far fronte a quelli pregressi. Ma proprio questo è il problema che frena la detassazione immediata che, per equità, dovrebbe essere sancita dall’Agenzia delle entrate con la stesso automatismo con cui le aliquote Irpef e Irap furono incrementate.
Le risorse derivate dalla super tassazione sulla sanità sono infatti indispensabili per saldare il passato.

Super tasse non giustificate
Diversamente si dovrebbero pescare quei 500 milioni sul bilancio regionale ordinario bloccando di fatto qualunque attività per i prossimi due decenni. Una prospettiva che fa tremare i polsi. Ma una soluzione va comunque trovata entro i prossimi mesi perché quelle tasse a questo punto della storia non sono più giustificate e dunque dovute.

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