Sanità, Lazio fuori dal commissariamento. Zingaretti pronto alla sfida

di Luca Lotti

Il Consiglio dei Ministri, come avevamo scritto nei giorni scorsi, ha decretato la fine del Commissariamento nella gestione della sanità del Lazio. Si torna all’ordinarietà anche se non subito.

Il decreto infatti stabilisce che dall’epoca del commissario, si uscirà gradualmente con un percorso “ ipo Brexit” ha detto il presidente Nicola Zingaretti, che si dovrà concludere il 31 dicembre 2018. Insomma il Commissariamento finisce tra una anno e per i prossimi 12 mesi il Commissario rimane.
Il risultato politico è incassato e utilizzabile per la campagna elettorale, i risultati per giustificarlo sono oggettivi, ma per tutto l’anno prossimo il Commissario resterà in carica e ci resterà anche dopo le elezioni. In compenso, dopo quasi 10 anni tornerà in Giunta l’assessore alla sanità.

Nel provvedimento del Governo è scritto “di assegnare al Commissario ad acta nell’esercizio delle funzioni comprese nel mandato commissariale il compito di proseguire le azioni già intraprese al fine di procedere ad esito della completa attuazione del programma operativo 2016/2018, al rientro della gestione ordinaria entro il 31 dicembre 2018 nel rispetto delle normativa vigente e della disciplina in materia di piano di rientro dai defiti sanitari”.
Nel documento si dà atto che il consuntivo 2016 si è chiuso con un disavanzo di solo 136 milioni, e che lo stato di indebitamento complessivo della Regione Lazio è ora ad un livello fisiologico mentre nel 2013 era patologico, e che il punteggio dei Lea cioè quello che misura la qualità delle cure erogate, è arrivato a 176 punti, ben oltre la soglia minima di 160. Insomma la sanità del Lazo resta nel tunnel ma con in vista l’uscita.
Per il il capogruppo regionale del Gruppo Misto Pietro Sbardella “L'annuncio dell'uscita dal commissariamento della sanità del Lazio è solo un gran bello spot elettorale il giorno prima della ricandidatura ufficiale di Nicola Zingaretti. Usciamo, forse, solo l'anno prossimo. Una volta spenti i riflettori della campagna elettorale, i cittadini del Lazio rischiano di pagar cara questa forzatura”.
Soddisfazione mista ad entusiasmo e commozione, per esempio da parte dell’assessore al bilancio Sartore che ha contributo non poco al raggiungimento di questo obiettivo , sono comprensibilmente i sentimenti espressi dalla maggioranza.