Sciopero nazionale degli infermieri: venerdì braccia incrociate per 24 ore
Il sindacato degli infermieri Nursing Up: “Basta tagli lineari e deroghe ai giorni di riposo”
Venerdì 23 febbraio gli infermieri incrociano le braccia per uno sciopero nazionale che durerà 24 ore.
La protesta, annunciata da settimane, è stata confermata giovedì dal sindacato degli infermieri italiani Nursing Up, che ha annunciato di non aver trovato un accordo col governo.
Una proposta c'è stata, ma secondo i lavoratori del settore sanitario non è andata a colmare i vuoti e le ingiustizie con cui si confrontano giornalmente gli infermieri: “É vergognosa la bozza di un contratto al ribasso che non tiene conto di tutte le richieste da noi avanzate in questi anni: non possiamo e non vogliamo sottoscriverla perché significherebbe rinunciare alle legittime doglianze della gente che rappresentiamo”, ha dichiarato Antonio De Palma, presidente Nursing Up.
Le richieste del settore sono chiare: “Diciamo basta ai tagli lineari delle dotazioni organiche, le deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale, alla fuga dei cervelli dei giovani infermieri”, spiegano. Il sindacato spiega che negli ospedali manca un organico di circa 63 mila infermieri, stando alle proiezioni di Oms, Istat ed Eurostat, che prevedono un aumento del fabbisogno di personale al 2021 del 3%, per pazienti cronici e non autosufficienti.
“Gli infermieri italiani hanno dovuto sopportare condizioni di lavoro inaccettabili e si aspettano di venire riconosciuti come professionisti - prosegue De Palma - attraverso un'adeguata retribuzione, condizioni degne di una società civile, lo sblocco del turnover”.
“La domanda che ci poniamo come cittadini innanzitutto - conclude il presidente Nursing Up - considerando che le elezioni sono alle porte, è: quanto vale la nostra salute per la politica?”.
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