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Roma
Sciopero taxi, tensioni a Porta Pia: auto bianche fantasma. Codacons:“Ricatto”

Tensioni a Porta Pia davanti al Ministero dei Trasporti, dove i taxisti di tutta Italia si sono riuniti per manifestare dopo l'accordo fallito col governo.

 

Il sit in, iniziato alle 8 della mattina è stato autorizzato fino alle 16, mentre lo sciopero viene prolungato fino alle 22, con auto bianche parcheggiate e centralini che squillano a vuoto.

Il vice ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini si è mostrato sorpreso della conferma della protesta, dopo il dialogo avvenuto lunedì: “Il tavolo del governo con le sigle sindacali che rappresentano Taxi e Ncc è aperto da mesi. Abbiamo proposto una regolamentazione puntuale per far pagare le tasse in Italia a chi gestisce le piattaforme tecnologiche. Prima ci è stato detto proposta era positiva e poi hanno confermato lo sciopero”. Incalzato dai giornalisti ha proseguito: “Il governo è disponibile a mandare avanti la riforma. Da parte del governo dunque, non c’è affatto il tentativo di favorire i grandi gruppi, ma la volontà di uscire da una situazione caotica regolamentando il settore e garantendo minori costi per l’utenza a fronte di un miglior servizio. Lo sciopero, dunque, è ingiustificato e mi dispiace per il disservizio che si provoca ai cittadini. Del resto noi non abbiamo imposto nulla – ha sottolineato - e abbiamo lavorato incontrando molte volte le associazioni dei taxi negli ultimi mesi. Purtroppo sono emerse considerazioni di carattere politico che nulla hanno a che fare con la riforma e il tentativo di regolamentare il settore migliorando il servizio. Il governo è pronto ad andare avanti su questa strada”.

Anche il Codacons è partito all'attacco, difendendo il diritto dei cittadini a usufruire del servizio: "L’odierno sciopero dei taxi è l’ennesimo ricatto dei tassisti che vogliono bloccare il futuro del paese impedendo la liberalizzazione a favore degli utenti. Attraverso tali manifestazioni di protesta viene attuato un ricatto allo Stato che finisce per danneggiare unicamente i cittadini, fruitori ultimi del servizio – spiega l’associazione – Ancora una volta i tassisti vogliono difendere l’inaccettabile sistema delle licenze tramandate di padre in figlio o vendute a prezzi astronomici, impedendo che il settore si sviluppi e migliori attraverso le nuove possibilità offerte dalla tecnologia”.

Uno sciopero a cui Codacons chiede di rispondere utilizzando in massa tram, metro e bus urbani non solo nella giornata di martedì, ma in generale, per fare una “scelta che migliorerà anche la qualità dell’aria nelle città grazie all’assenza di auto bianche per le strade”.

Alla giornata di stop partecipano quasi tutte le sigle della categoria: Fast-Tpnl, Fita/Cnataxi, Fewdertaxi-Cisal, satam, Silt, Tam/Acai, Ugl-Taxi, Unimpresa, Uti, Claaai, Fit-Cisl Usb-Taxi, Mit, Faisda-Confail, Unica Taxi Cgil, Confartigianato-Taxi, Uri, Uiltrasporti e Uritaxi.

Lunedì sera, l'ultimo tentativo per scongiurare la protesta fallito. Secondo i tassisti, a parte qualche "irrilevante variazione sul discorso delle piattaforme tecnologiche", nell'ultimo documento dell'esecutivo non c'è "alcun elemento valido per scongiurare lo sciopero".


Le regole della discordia

Ecco le regole, in cinque punti, contenute nel decreto interministeriale Mise-Mit contro l'abusivismo nei servizi taxi e Ncc.

Contrasto all'abusivismo: Vengono date "disposizioni attuative al fine di evitare pratiche di esercizio abusivo" nelle attività di noleggio con conducente e del servizio taxi.

Il ruolo delle Regioni: Il decreto dà alle Regioni un ruolo importante per arginare il fenomeno dell'abusivismo, prevede un archivio web Ncc e taxi e dà alle Regioni la pianificazione dei servizi pubblici non di linea.

Ncc in rimessa senza prenotazione: Senza prenotazione gli Ncc non potranno sostare su strada ma dovranno rientrare nell'autorimessa. "Nei Comuni in cui è istituito il servizio taxi non è consentita - si legge - in assenza di una prenotazione di trasporto come disciplinata dal presente articolo, la sosta su strada dei veicoli adibiti a servizio da noleggio con conducente. Tali veicoli devono stazionare, in attesa di servizio, soltanto all'interno dell'autorimessa". Il rientro in rimessa non e' previsto nel caso in cui gli Ncc abbiano un pacchetto di prenotazioni.

Uso collettivo per i taxi: Si apre all'uso collettivo dei taxi, che peraltro non possono rifiutare le corse. "I Comuni o nel caso le città metropolitane possono prevedere che i titolari di licenza per il servizio taxi svolgano servizi integrativi quali il taxi a uso collettivo o mediante altre forme di organizzazione del servizio". Inoltre, "non è consentito al servizio taxi rifiutare alcuna corsa che parte dal territorio comunale o comprensoriale, anche se richiesta tramite tecnologie a distanza, qualora abbia come destinazione lo stesso Comune o comprensorio". I Comuni e le città metropolitane che hanno rilasciato le licenze "devono monitorare anche con sistemi di controllo a distanza il regolare svolgimento del servizio". Il prelevamento dell'utente o l'inizio del servizio di taxi deve avvenire all'interno dell'area comunale o della città metropolitana "salvo che non vi siano accordi tra i Comuni o le città'. L'attesa dell'utente può avvenire negli orari dei turni di servizio in appositi posteggi individuati dal Comune per lo stazionamento durante la circolazione stradale".

Nasce il registro per le App: Arriva il registro delle app in capo al Mit. “È tenuto a cura del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il registro delle piattaforme tecnologiche di intermediazione, tra i soggetti titolari di licenza per l'esercizio del servizio taxi e le imprese titolari di autorizzazione per l'esercizio del servizio di Ncc". Per favorire una più efficace organizzazione dei servizi, si legge nel decreto, "è consentito l'utilizzo di tecnologie di chiamata a distanza come, a titolo esemplificativo, radio taxi o sistemi equipollenti o applicazioni web aventi analoghe funzioni. Le tecnologie di chiamata a distanza - specifica la bozza di decreto - non sostituiscono il tassametro, ove previsto, ai fini della determinazione del costo del servizio per l'utente". Inoltre "i soggetti titolari e gestori delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra i passeggeri e i soggetti con licenza taxi o Ncc" devono essere iscritti al registro delle app e devono avere "sede legale e domicilio fiscale nell'ambito dell'Ue".

 

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