Senza casa a Roma, Tiburtello e la Bella Romanina conquistano Parma
Il Gran Carnevale Romano cancellato dal Comune di Roma per mancanza di fondi
Nemo profeta in patria, il detto vale anche per l'erede di Rugantino e Meo Patacca.
Rimasto senza casa nella sua Roma, Tuburtello, la più giovane e contemporanea maschera romana, trova il suo riscatto a Parma e, al Raduno nazionale delle Maschere Italiane, riscuote un grande successo diventando, insieme alla bella del gruppo, tra le star della manifestazione.
Protagonisti del Gran Carnevale Romano, la manifestazione curata da Rosangela Castelli e Toni Sarnataro che per anni ha raccolto sulla via Tiburtina migliaia di persone per poi essere cancellata dal comune di Roma per mancanza di fondi, Tiburtello e la Bella Romanina sono stati omaggiati durante la VII° Edizione della rassegna più importante d'Italia, riconosciuta dal MIBACT tra le iniziative di “2018 – Anno Europeo del Patrimonio Culturale”.
La rappresentanza laziale al fianco di Tiburtello, la Maschera Ufficiale del Gran Carnevale Romano, lo splendore purpureo del La Bella Romanina, molto apprezzata anche per il suo vezzo di scoprire occasionalmente una rossa giarrettiera con lo scudo SPQR, scatenando però così gli sguardi invaghiti delle altre maschere ed il disappunto di Tiburtello, che ambirebbe conquistarne il cuore.
Prescelti tra le Maschere Romane anche il Dottor Gambalunga (eccezionalmente interpretato da Toni Sarnataro, già co-ideatore e co- Direttore Artistico insieme a Rosangela Castelli del Gran Carnevale Romano), discendente capitolino dei medici fanfaroni e ciarlatani della Commedia dell’Arte, sempre pronto a fare visite alle sue colleghe maschere di ogni dove e ad elargire rimedi miracolosi per ogni male, poi Nina, bella popolana trasteverina, che dal ‘600 a seguire è la degna amorosa di tipetti come Meo Patacca.
Iscriviti alla newsletter