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Roma
Senzatetto: da 18 anni in un camper sul Raccordo: vive in un'aiuola di sosta

di Massimiliano Martinelli


Senzatetto per scelta e da 18 anni. Vive in un camper parcheggiato sul Grande Raccordo Anulare di Roma. La strada è la sua casa, l'aiuola dell'area di servizio Ardeatina est è il suo regno. E l'Anas non ha mai contattato il suo bizzarro inquilino.


Si chiama Ivano, è disponibile, sorridente, orgoglioso della sua casa e della sua storia. E' un clochard per scelta, che da anni ha messo le tende in un'autogrill di Roma e ha fatto del Raccordo Anulare il quartiere nel quale ha messo su casa. Il suo camper è parcheggiato su quell'ormai storica piazzola da 18 anni, da quando ha deciso di abbandonare la sua vecchia vita. Da quando ha deciso di mettersi alle spalle un'esistenza comune a molti, troppi, romani, fatta di lavoro in nero e difficoltà economiche. Ivano ha scelto di vivere alla giornata, on the road, senza mai rimpianti o voltarsi indietro, quasi auto-nominandosi “re” di quel piccolo spazio all'altezza dell'Ardeatina. E' la storia straordinaria di un uomo ordinario, che ha avuto il coraggio e la forza di lasciarsi alle spalle comfort e comodità per vivere il suo sogno di libertà.

A vigilare sulla piazzola un bellissimo labrador, Sasha, legato ad un albero ma totalmente inoffensivo, tanto da lasciarsi avvicinare senza problemi. Ivano ci accoglie con il sorriso sulle labbra e una sigaretta tra le dita, vestito con una maglietta viola di Jimi Hendrix. Non ha problemi a scambiare due parole e anzi ci invita a fare un giro in casa sua, un camper un po' vecchio ma ben tenuto.

Ha 60 anni, non è spostato, niente famiglia. Solo una madre anziana, a cui di tanto in tanto va a fare visita. Sopravvive giorno dopo giorno con lavori di fortuna, senza però farsi mancare qualche “lusso”. Nel tempo si è fatto ben volere da tutti, stringendo amicizie con un po' di furbizia e di disponibilità. Talenti necessari d'altronde se vuoi sopravvivere in strada: “Prima vivevo alla Montagnola nelle case popolari, mai avuto un lavoro in regola. Ad un certo punto ho deciso: ho venduto la moto e comprato il camper. Ora ho lavori sporadici, mi occupo di giardinaggio e di pittura. Gestisco anche il verde della piazzola, ma quello lo faccio gratis. Qui ho l'allaccio dell'acqua e dell'elettricità – svela - senza contare la colazione gratis. Poi ho la cucina o posso mangiare al ristorante, non ho problemi insomma”. L'interno del suo camper è spartano ed essenziale, senza per questo essere inospitale. Appena entrati sulla sinistra un letto per una persona ed una cucina, a destra il piccolo ingresso ed un ripiano con tanto di televisione. Parla con orgoglio della sua stufa, costruita con le sua mani. Come tante altre cose, compreso l'orto in miniatura sul retro del camper. Due piccole piante in dei vasi di coccio, che Ivano coltiva con amore: “Fino ad oggi ho coltivato pomodori – racconta entusiasta – ora però vorrei piantare dei cavoli”.

A condurlo in quel preciso punto di Roma uno scherzo del destino, che oggi, a distanza di 18 anni, ancora ringrazia: “Come sono arrivato qui? Per caso. Lavoravo a Montefiascone, tornado il camper mi si è rotto qui e qui è rimasto”. Per Ivano non è però stato tutto facile fin dall'inizio, non sono mancati i problemi e gli alti e bassi: “I primi due anni c'era un via vai di polizia molto invadente. Mi costringevano a spostarmi, mi chiedevano i documenti svegliandomi anche in piena notte. Non dormivo più. Poi però sono andato al Comune, ho preso residenza qui e la questione si è risolta”. Una vita difficile, ma che, secondo Ivano, vale tutti i compromessi del mondo.

“Difficoltà? Si, forse adesso nei periodi estivi. Non viene nessuno, quindi per me scarseggia anche il lavoro. Ma conosco camionisti da tutta Italia e non solo, mi portano da mangiare e da bere. Insomma, non ho una lira ma non mi manca nulla – ammette sorridendo – quindi sto bene”.

Ivano si rivela un senzatetto solitario ma al tempo stesso socievole, ben voluto ed apprezzato da tutti in zona. Per anni vittima dei pregiudizi e della diffidenza della gente, che non ha mai compreso la sua scelta di vita. Un uomo che ha scelta la libertà e la spensieratezza come modo di vivere, ma che si è guadagnato il suo status attraverso battaglie e sacrifici. Come quella preziosa piazzola sempreverde, di cui ormai da anni è, indiscutibilmente, il re.

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