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Roma
Siccità a Roma, Raggi chiede l'intervento del Governo: “Stato di emergenza”

Siccità e razionamento dell'acqua: Virginia Raggi chiede l'intervento del Governo: “Si dichiari lo stato di emergenza come per Parma e Piacenza”.

 

La Capitale è assetata e il M5S non sa più che pesci pigliare. Dopo il problema della monnezza a Roma, il sindaco grillino deve affrontare una nova crisi che sembra insuperabile, quella dell'acqua, e ha ammesso di non potercela fare da sola.
“È intollerabile che Roma venga privata dell'acqua. È un danno enorme per i cittadini, per le attività economiche e commerciali. È un danno di immagine per tutta l'Italia”, ha dichiarato Raggi nel suo appello presentato al Consiglio dei Ministri convocato nella mattina di venerdì.
Il conto alla rovescia è finito e lo stop alle captazioni del lago di Bracciano, il bacino laziale martoriato dalla sete di Roma, è realtà. Dopo che il Tribunale delle acque ha rigettato la richiesta di Acea di sospendere le direttive della Regione Lazio in merito ai prelievi d'acqua, il Campidoglio è alle strette.
“Sono preoccupata soprattutto per la fornitura di acqua ad ospedali, case di cura, strutture sanitarie e, non ultimo, per l'approvvigionamento ai Vigili del Fuoco che in un periodo come questo risulta di fondamentale importanza. Il Governo intervenga con gli strumenti che ha a disposizione", ha dichiarato ancora Raggi, facendo eco alle problematiche sanitarie esposte già in settimana dal Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Il vertice tra Acea, Regione e Campidoglio ha portato a un nulla di fatto e sembrano non esserci alternative al razionamento dell'acqua potabile per un milione e mezzo di cittadini romani annunciato da Acea, così il sindaco ha richiesto a gran voce ed esplicitamente un intervento nazionale: “È necessaria la dichiarazione dello Stato di Emergenza per il Lazio così come avvenuto lo scorso giugno per le Province di Parma e Piacenza: un provvedimento che ha consentito di superare la crisi e che è stato richiesto con forza dal territorio. Si deve intervenire ora".

Intanto il presidente Nicola Zingaretti sottolinea come le colpe non siano della Regione, che ha solo evitato una catastrofe ambientale bloccando le captazioni da Bracciano, ma che non intendeva mettere in ginocchio Roma: "Stiamo cercando con il governo una possibile soluzione per porre rimedio a una situazione drammatica non creata da noi, che noi abbiamo denunciato e segnalato e sulla quale il Tribunale delle acque ci ha dato ragione. Le perquisizioni di ieri hanno confermato che esiste un problema grave".

 

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