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Roma
Sotto le macerie all'Aquila e a Amatrice: ha perso tutto due volte: ha 80 anni

dal nostro inviato
Valentina Renzopaoli


AMATRICE - Due volte terremotata, all'età di 80 anni la signora Domenica C. ha perso tutto ciò che aveva prima all'Aquila, poi ad Amatrice. A distanza di sette anni il destino si è nuovamente accanito contro di lei e la sua famiglia. Ma è salva, per la seconda volta. Ed è stata costretta a tornare lì da dove era venuta, in una delle casette costruite per gli sfollati dopo il sisma del 2009 nel capoluogo abruzzese.

“Non abbiamo voluto tenerla qui in mezzo alle macerie, il suo cuore non può reggere ancora a tanto dolore”, racconta il genero Antonio. Lui vaga tra le tende nel campo sportivo di Amatrice, indossa una canottiera che una volta era bianca, un paio di pantaloncini, i capelli brizzolati arruffati. Ha bisogno di sfogarsi e racconta: “Sono riuscito a salvare la mia famiglia, non so nemmeno io come ho fatto. Mia suocera era nella stanza al piano di sopra della nostra palazzina, proprio dietro via Roma. Non ci ho pensato due volte e sono corso a prenderla. In pochi minuti poi è crollato tutto”, dice. Una storia apparentemente come tante: in realtà la signora Domenica aveva già scampato una volta la furia della terra che trema. Nel 2009 viveva a Cagnano Amiterno, nella provincia dell'Aquila quando si sgretolò la sua casa e fu costretta ad andare a vivere in una baracca per terremotati.

“Riuscimmo solo due anni dopo a portarla via da lì, non voleva lasciare la sua terra e il suo orto, ma in quella casetta si era ammalata così decidemmo di trasferirla da noi, qui ad Amatrice. Era il 2011, mai avremmo potuto immaginare quello che poi sarebbe successo”.
Dalla casa di via Leopardi, in pieno borgo, Antonio ha messo in salvo anche la moglie e il figlio Maurizio, oltre ai due amatissimi cagnolini mentre i gatti sono spariti. “Mio figlio, agronomo, si era appena comprato la macchina nuova per aiutarmi a trasportare la legna che vendo che arrotondare la pensione. La macchina è stata sconquassata dalle macerie, non aveva pagato neanche la prima rata”.
Sua figlia, invece, al momento del terremoto stava lavorando in un bar e per ore non ha avuto sue notizie: si era riparata in un anfratto e si è salvata anche lei.

E' morto invece il giovanissimo Sergio, 14 anni e una grande voglia di vivere. Antonio piange: “Ho tentato di salvare anche lui, il figlio dei miei vicini di casa, ma quando l'ho trovato era già tardi. Era stato schiacciato da una trave, riverso a pancia in giù, stretto tra due materassi, uno sotto e uno sopra. La sera prima si era raccomandato di essere svegliato presto per andare in montagna a fare la legna”.
La sorella di Sergio, di 17 anni è viva, trasportata con eliambulanza in ospedale, se l'è cavata con diverse fratture alle gambe.

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