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Roma
Stadio della Roma, Franceschini: “Sul vincolo non posso intervenire”

Franceschini gela Roma e Comune, nessun intervento sullo Stadio della Roma. Il vincolo della sovrintendenza su Tor di Valle resta, il gruppo PD chiede un'assemblea straordinaria.

 

“Non ho strumenti per intervenire e non lo farò". Cosi il ministro per i beni, le attività culturali e il turismo Dario Franceschini si espone in merito allo Stadio della Roma. "Non si può invocare che politica intervenga o che stia fuori a seconda delle situazioni - ha aggiunto - Ci sono competenze specifiche che sono nelle competenze delle sovrintendenze. Sarebbe un illecito intervenire al di fuori di queste competenze. Ci sono delle procedure nell'apposizione dei vincoli e il parere dei comitati tecnico scientifico che sono autonomi. Esistono anche strumenti tecnici per i privati per tutelarsi nel caso ritengano di non esserlo".

Proprio alla ricerca di tutele a certezze si dice il gruppo PD Capitolino, che in una nota invoca un'assemblea straordinaria: “La rivisitazione o meglio il nuovo progetto #StadioDellaRoma, annunciato dalla giunta Raggi e dai vertici di Eurnova, non è ancora nero su bianco.
Sono passati 8 mesi e a causa dei ritardi di questa amministrazione, dovuti soprattutto ai loro continui tentennamenti, la Roma ha maturato rilevanti diritti economici che può far valere presso l’amministrazione pubblica.
Ed è per questo motivo che – nonostante i “mal di pancia” del Movimento 5 Stelle e della base del M5S– la Giunta ha deciso di dare pieno credito sulla parola ai proponenti, una carta bianca al buio, in assenza di un progetto compiuto, di un piano finanziario, di un progetto esecutivo.
Il confronto pubblico sulla nuova struttura e sulle opere pubbliche connesse,  aperto due anni fa è stato relegato in questi 8 mesi nelle segrete stanze del M5S. Noi vogliamo riportare la discussione all’aperto e fuori dalle competizioni dove l’hanno costretta gli interessi ‘grillini’.
E per questo motivo che chiederemo un consiglio straordinario e lo faremo per riportare la discussione nella città.
Noi vogliamo capire se questo nuovo progetto potrà avere l’utilità pubblica. Le opere pubbliche sono la priorità del progetto e sono indispensabili, così come la loro quantità e la loro qualità.
A nostro avviso è altrettanto indispensabile anche la qualità architettonica del progetto, la presenza del verde, la connessione dei due quartieri sulle sponde del Tevere e la viabilità.
Peraltro anche il numero dei posti dello Stadio sembrerebbe scendere al di sotto dei 60 mila, cioè una capienza che impedisce di ospitare i grandi eventi UEFA. Si tratta di un grave handicap che a livello internazionale penalizzerà Roma.
L’Assemblea Capitolina che rappresenta la città, i cittadini, i tifosi della squadra, le forze produttive attonite di fronte ad una gestione a dir poco maldestra chiedono certezze. Noi lo faremo chiedendo questo consiglio straordinario.
Forse la Roma pensava di poter giocare nel nuovo stadio nel giro di due anni, purtroppo e a malincuore, visto come si sono messe le cose, forse non sarà così!".

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