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Roma
Stadio Roma, dalla Regione via libera sui trasporti. Ex M5S Grancio furiosa

Stadio Roma, la Regione Lazio da il via libera sui trasporti: l'impianto si potrà costruire senza dover aspettare che vengano ultimate una serie di opere di mobilità complementari al progetto. Furiosa l'ex M5S Grancio: “Pronte le denunce alla Corte dei Conti per danno erariale”.

 

La realizzazione dello stadio dell'As Roma non dovrà attendere che vengano prima ultimate una serie di opere di mobilità complementari al progetto, come l'intero restyling della ferrovia Roma-Lido, finanziato dalla Regione Lazio ed in attesa di essere appaltato. La progettazione dell'impianto con annesso business park infatti è stata fatta "avendo a riferimento l'infrastruttura ferroviaria nello stato in cui essa era conosciuta al momento della consegna del progetto stadio". Lo scrive la Direzione per la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica della Regione Lazio nel parere con cui risponde alla richiesta dei proponenti dell'opera – Eurnova, Tdv Real Estate e Stadio Tdv - di chiarimenti sulla "contestualità" della realizzazione delle opere pubbliche di mobilità e dell'impianto.

Nel documento viene esplicitato ai proponenti del progetto che prima di aprire lo stadio sarà "necessario il potenziamento della stazione Tor di Valle" della linea Roma-Lido e la presenza di un parco rotabile "costituito almeno da 18 treni". Entrambi gli interventi sono già previsti a carico dei privati nel progetto approvato in conferenza dei servizi. Il testo esplicita dunque che non sarà necessario attendere che l'intera linea ferroviaria venga ristrutturata prima di inaugurare l'impianto. Il parere specifica anche che in assenza dell'attuazione delle prescrizioni previste il Campidoglio dovrà predisporre "un'adeguata rete Tpl su gomma".

Furiosa la consigliera comunale ex M5S Cristina Grancio: “Apprendo con stupore che la Presidente della Conferenza dei Servizi sullo stadio di Tor di Valle, la dirigente della Regione Lazio Manuela Manetti, avrebbe emesso un parere con il quale autorizza a svincolare la realizzazione dell’impianto sportivo dalla contestualità con le opere infrastrutturali di trasporto pubblico ferroviario. In pratica il trasporto pubblico per raggiungere lo stadio andrebbe intanto messo a carico dei contribuenti, sollevando i promotori da qualsiasi onere e responsabilità”.

“Se questo parere, che risulterebbe fra l’altro illegittimo, dovesse avere seguito – conclude Grancio –, sappia già adesso la Presidente Manetti che non esiterei a denunciarla per corresponsabilità nel danno erariale alla Corte dei Conti e, con lei chiunque altro, in Regione o in Comune, dovesse dare seguito a questa ipotesi sciagurata.”

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