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Roma
Stadio Roma, il Pd spegne i sogni della Raggi: il progetto Tor di Valle trema

Stadio Roma, ogni volta che la Raggi prova ad accelerare sull'iter di costruzione del nuovo impianto giallorosso arriva una brusca frenata. A spegnere i sogni del sindaco M5S questa volta è il Pd, che dopo aver aperto ad un possibile appoggio su Tor di Valle, fa dietrofront annunciando una “forte contrarietà”.

E così la vicenda stadio resta ancora in stand-by, con la Raggi che nel mese di settembre si aspettava la svolta con il via all’iter dell’approvazione della Variante e della Convenzione Urbanistica ed invece si è ritrovata con un pugno di mosce in mano, con il Pd romano contrario e sempre più consiglieri M5S dubbiosi su Tor di Valle.

Giulio Pelonzi, intervenuto di Nsl Radiom ha detto: “Per il rilancio della città ci sono interventi più importanti dello stadio della Roma, anche se l’impianto di proprietà della Roma e della Lazio devono essere un obiettivo dell’amministrazione. Ho acquisito questa quantità immensa di carte sulla vicenda, le studierò e poi darò la posizione ufficiale del Pd, anche se è ovvio che si parta da una posizione di forte contrarietà. Mettere, ad esempio, una centralità direzionale e commerciale in un posto scollegato dal porto, dall’aeroporto e dalle autostrade già dal punto di vista urbanistico è una stupidaggine”.

Posizione poi ribadita in un post Facebook, ma lasciando forse uno spiraglio leggermente aperto in caso di cambio di rotta del progetto: “Lo Stadio Della Roma per noi è una priorità! Tengo a precisare ancora una volta che il progetto Caudo sullo Stadio della Roma è stato stravolto dalla giunta Raggi. Se quel progetto fosse andato avanti saremmo alla vigilia dell'inaugurazione dell'opera. Al nuovo progetto, noi ci siamo opposti, perché mancavano le indispensabili opere di interesse pubblico come i ponti sul Tevere e i collegamenti al porto e all'aeroporto. Quindi nessuna alternativa all'uscita e all'entrata sulla via Ostiense. Da li a poco è sopraggiunta l'inchiesta della Procura, perché il rapporto opere pubbliche e cubature private era sbilanciato a favore di quest'ultime. Ora dopo una 'due diligence' sugli atti amministrativi, le risultanze dell'inchiesta e le risposte alle prescrizioni date dalla Conferenza di Servizi si è aperta una nuova fase che è tutta da verificare. Stiamo leggendo tutte queste novità, che prima d'ora non c'erano, e allorché la delibera sullo stadio comincerà il suo iter nelle commissioni per arrivare in Aula, dichiareremo il nostro giudizio. È evidente che le nostre valutazioni partono dal voto contrario del 2017. Restiamo comunque convinti dell'importanza di realizzare uno stadio per la Roma e per la Lazio che riteniamo prioritaria la loro realizzazione”.

Questo dietrofront del Pd ha mandato su tutte le furie Italia Viva, con Luciano Nobili che si è scagliato contro i dem: “Con un incredibile voltafaccia il Pd, per bocca del capogruppo in Campidoglio, annuncia la contrarietà allo Stadio Della Roma. Un progetto nato con il centro-sinistra con il progetto originario (di gran lunga migliore) di Giovanni Caudo e sul quale si spese con forza il governo di Matteo Renzi, poi bloccato per anni dalla incapacità del M5s, viene rinnegato per abbracciare, anche su questo, le posizioni di Raggi e Di Battista. Una deriva inaccettabile che intristisce. Noi restiamo dalla parte della città che vuole le infrastrutture, le opere, i grandi investimenti, la rigenerazione urbana, i grandi appuntamenti sportivi”.

Raggi però non ha paura del no del Pd e, a margine di una iniziativa con il Comitato Italiano Paralimpico, rilancia: "Il dibattito mi sembra molto semplice, il Pd non vuole lo stadio, io credo invece sia giusto portarlo avanti perché ho fatto fare degli accertamenti e dei controlli sugli atti amministrativi e non ci sono irregolarità, quindi il procedimento va avanti. Arriverà entro Natale in Aula e lì verrà approvato".

Sulla questione stadio non si è ancora esposto il nuovo proprietario giallorosso Dan Friedkin, limitatosi ad un “lo costruiremo il prima possibile” ma senza specificare se a Tor di Valle o altrove. Raggi aspetta la mossa del magnate americano.

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