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Roma
Stadio Roma, l'opposizione Pd e il “golpe” M5S sulla delibera: il retroscena

Stadio della Roma, viaggio a ritroso tra il parere contrario del Pd e la fuga della dissidente Grancio al momento del voto. È la seduta del 9 giugno 2017 e sul tavolo c'è la nuova delibera riguardante lo Stadio della Roma, approvata grazie ad un “golpe” della maggioranza M5S: il retroscena.

 

In via del Turismo, nella sala Commissioni del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, va in scena uno degli atti più delicati nel lungo iter burocratico dello stadio: il parere sulla nuova delibera capitolina, n.18 del 6 giugno 2017. Attorno al tavolo ci sono la commissione Urbanistica e quella della Mobilità, pronte a discure l'ordine del giorno. I presidenti Iorio e Stefàno, rispettivamente di Urbanistica e Mobilità, aprono la seduta alle 11:55 e basta circa mezz'ora per vedere i primi scricchioli.

La prima ad abbandonare la stanza è infatti Cristina Grancio, grillina “dissidente” all'epoca vice presidente della commissione urbanistica. La Grancio ribadisce la contrarietà alla concessione dell'interesse pubblico, chiedendo un “nuovo studio di fattibilità” nonché nuove rassicurazione sulle “complicate situazioni dei terreni di Eurnova”, poi fugge dal tavolo congiunto alle 12:30.

La parola passa al Pd, che per bocca del capogruppo in Campidoglio Pelonzi solleva ulteriori dubbi sul taglio delle opere e pubbliche e sul mancato coinvolgimento del Municipio IX, area destinata ad ospitare l'impianto, sottolineando inoltre come "la dichiarazione di Eurnova S.r.l. che rassicura sulla sua condizione economica non sia imparziale". Prime ombre e primi sospetti su un progetto fortemente rivoluzionato dalla giunta Raggi, messo in discussione anche dal consigliere Alessandro Onorato. Il rappresentate della lista di Alfio Marchini contesta infatti l'iter procedurale seguito dall'M5S, chiedendo di rimandare la votazione per acquisire e studiare la documentazione completa. Una presa di posizione forte e decisa, seguita dal rifiuto di esprimersi nella giornata e l'uscita di scena. Onorato e i Consiglieri Pelonzi, Tempesta e Di Biase abbandonano così i lavori della commissione. L'orologio segna le 13:10 e la commissione congiunta è già deserta.

Infine anche i Consiglieri De Priamo e Ghera, di Fratelli d’Italia, pur rimanendo presenti in commissione, non partecipano al voto. L'ordine del giorno, nonostante il boicottaggio e la fuga di molti componenti, viene però approvato grazie ad "golpe" della maggioranza M5S: 6 voti i favorevoli all'Urbanistica e 7 per la Mobilità.

Forse un primo campanello d'allarme  sul progetto Stadio della Roma, destinato ad esplodere ancora prima la posa dell'attesa prima pietra. Un'avvisaglia in tempi non sospetti dello scandalo che ha travolto e, forse, cambiato in negativo il destino dell'impianto e della giunta pentastellata.
 

IL VERBALE DELLA COMMISSIONE CONGIUNTA

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