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Roma
Stadio Roma. La notte in cui Luca Lanzalone cancellò le torri a Tor di Valle

Luca Lanzalone, presidente di Acea spa è agli arresti domiciliari per l'inchiesta che ha portato al blitz con il quale la Procura di Roma è convinta di aver scoperchiato l'associazione che pilotava l'iter dello stadio di Tor di Valle.

Ma che c'entra Lanzalone con lo stadio? All'avocato genovese cresciuti alla corte di Nogarin a Livorno, si deve ascrivere la lunga trattativa notturna durante la quale venne ridisegnato il progetto di Eurnova che portò alla rimodoluzione dei metri cubi e alla cancellazione delle tre torri. Il gran mediatore riuscì a convincere tutti e a riscrivere il progetto quasi ex novo come se la manifestazione di pubblico interesse votato dal Consiglioo comunale di Roma com Marino sindaco, fosse carta straccia.

Dalla notte della tratatava uscì quello che la Raggi definì uno stadio green, con tre torri eliminate, cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park. E ancora, elevati gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; prevista la messa in sicurezza del quartiere di Decima, soggetto ad allagamenti.

Da quel successo – sussurrano i più maliziosi – Lanzalone ha costruito la sua strada verso l'Acea dove si è seduto su uno stipendio da 240 mila euro l'anno.

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