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Roma
Stadio Roma, la rivincita di Caudo: “Disastro Raggi: avevamo ragione noi"

La rivincita di Giovanni Caudo si abbatte sulla giunta M5S. L'ex assessore di Marino, autore del progetto originario, si scaglia contro la rivisitazione grillina dello Stadio della Roma: "Il Politecnico ci dà ragione, oggi zero interesse pubblico".

 

Una rivendicazione precisa nei confronti del sindaco Raggi, che con il taglio delle cubature al progetto precedente ha di fatto dimezzato anche le opere a carico dell'As Roma. Opere che il Politecnico di Torino ha di fatto chiesto esplicitamente, evidenziando criticità che possono essere compensate solo con "azioni integrate preliminari per lo più in ambito ferroviario o eventualmente in parte concomitanti con la realizzazione dell’opera in questione, la cui attivazione deve essere successiva alla concretizzazione di tali azioni. In questo modo l’occasione del progetto in questione fungerebbe da catalizzatore per un più generale alleviamento dei disagi causati dal traffico stradale, nell’interesse della collettività intera più che proporzionale ai benefici specifici sull’area di studio, anche quindi di chi non usufruirebbe del nuovo stadio.”

 

"Era esattamente questo il contenuto della delibera con cui nel dicembre 2014 l’Assemblea Capitolina dettò le condizioni per la dichiarazione di pubblico interesse della proposta progettuale presentata dal proponente e nella quale si mettevano a carico del privato i costi di tutte le opere essenziali per la mobilità  - scrive il presidente del Municipio III via Facebook - La sindaca dovrebbe avere l’onestà intellettuale di dire che ha ideologicamente smontato un progetto che conteneva le soluzioni che oggi i colleghi del Politecnico auspicano. Ecco la semplice verità".

"Oggi l’interesse pubblico della delibera non c’è più e le opere necessarie, anche secondo il parere del Politecnico, per il traporto pubblico e per l’accessibilità carrabile e già previste nel progetto precedente dovranno essere fatte, prima o poi, e verranno pagate in gran parte con risorse pubbliche, configurando così un vantaggio per il proponente privato calcolabile oggi in decine di milioni di euro - prosegue Caudo - Un privato titolare di azioni di una società sportiva che domani potrebbe legittimamente venderla incassando lui e lui solo il plusvalore determinato in misura consistente dal contributo pubblico. Ecco lo Stadio fatto bene, e per chi soprattutto. Si sono persi tre anni per smontare un progetto in virtù di un mero pregiudizio ideologico, si è dato spazio a negoziazioni condotte da non si sa bene chi e con quale ruolo che hanno stravolto un progetto votato in Aula Giulio Cesare, si è chiesta infine una due diligence a un soggetto terzo che ha riportato, e non poteva essere diverso, le ragioni tecniche e di merito al progetto precedente".

"Sono sempre stato per fare lo stadio, ma il tema è come lo si fa - conclude l'ex assessore - Io credo che ci sia ancora tempo per fare in modo che si faccia uno stadio fatto bene per tutti e non per pochi. Ci sono ancora diversi passaggi che possono restituire dignità di interesse pubblico a un progetto che l’ha completamente smarrita. Non si dica che così si perde tempo, tre anni di tempo perso per nulla sono il vero macigno prodotto da questa amministrazione".

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