A- A+
Roma
Tango clandestino all'Eur. Una notte al museo: la milonga apre il lunedì

di Fabio Carosi

Clandestini per amore e per passione. Quella per il tango di strada che a Roma è diventata una follia urbana per 3 mila e più appassionati che, mossi dai social, si danno appuntamento per ballare. Ballare e basta.

 

Dopo aver solcato i teatri naturali del ponte della Musica e di piazza Vittorio, quest'anno sono pazzi per il museo della Civiltà Romana, quella piazza Giovanni Agnelli meglio conosciuta come ”il colonnato” dove ogni lunedì scatta puntuale l'appuntamento con la “milonga di strada”. E che milonga visto che il travertino del Duce, quei marmi che Roma cerca di nascondere tra le erbe alte che il Comune non taglia, sono un palco perfetto per i tangheri che vengono dall'Aurelio, da Montesacro e dal Prenestino per una notte in abito da sera e non.

Al Colonnato ballano tutti: giovani e meno, donne e uomini con una quota rosa che supera ogni aspettativa e che trasforma la minoranza in preda per un “arrastre” o una “caminada” o l'equilibrismo del “rebote”. Qui ci si ama, si suda e si fatica anche per organizzare la milonga spontanea, partendo dalle pulizie iniziali. Scopa, paletta e sacchi dei rifiuti per eliminare dal travertino i resti della movida notturna vissuta a colpi di bottiglie di birra svuotate e poi infrante a terra. Via i “cocci” e i tappi, via foglie e sporcizia varia: al calar del sole la sala da ballo più bella del mondo è pronta e arriva l'attrezzatura volante: cassa acustica con batteria, computer portatile con batteria, luci a batteria per la consolle e led colorati a batteria per dare un colore alla pista. L'effetto al colonnato è fantascientifico. Altro che Estate Roma con annesso olezzo di salsicce alla griglia e 4 bancarelle di dolcetti. Questo è il tempio del divertimento elegante e low cost. Di classe nell'abbigliamento e nello spirito, a basso prezzo perché non ha prezzo. Per ballare si deve solo fare una libera offerta che serve a pagare le spese. Non c'è bar, non c'è zucchero filato. Non c'è nulla perché non è nello spirito che muove i piedi.

Motore di tanta energia è Maurizio Fabbri, sedicente artista di strada, più attore di cinema e teatro e da 10 anni tanghero e organizzatore di milonghe spontanee e non. Fabbri del suo progetto dice: “L'etica di Tangram è di non dare fastidio a nessuno. Tangram è molto trasversale sia per l'età che per la capacità. La tanghera più piccola è la figlia di una coppia che ha 9 anni e il più anziano ha 88 anni e si chiama Sante. Qui regna l'informalità tra curiosi, livelli avanzati e maestri”.

Ma perché chiamare l'iniziativa e la pagina Fb, Tangram? “Il Tagram è un gioco cinese creativo, è l'utopia di creare e ricreare con la felicità della semplicità”.

Appuntamento lunedì 15 luglio dalle 21 in poi al Colonnato. In alto e sullo sfondo le orrende transenne che ha messo il Comune di Roma per impedire a tossici e prostitute e prostituti di usare il marmo come rifugio e alcova. Chiudere per tutelare senza vivere uno spazio è l'esatto contrario di Tangram. Chi vuole provare deve iscriversi su Fb alla pagina Tangram.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
balloclandestinoeurfollia urbanamilongamuseomuseo della civiltà romanasocialtangheritangotangramuna notte al museo






Il mondo al contrario: ecco il libro nato da una fiction. Lo firma Cammerata

Il mondo al contrario: ecco il libro nato da una fiction. Lo firma Cammerata


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.