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Roma
Tavolo per Roma: istituita la cabina di regia per gestire 3 miliardi di fondi

Occupazione giovanile in picchiata, Pil in calo del 6% dal 2008, con una flessione procapite del 15% tra i romani, commercio trainato da ambulanti e affittacamere, pressione fiscale al +24%. É questo il quadro allarmante che ministro dello Sviluppo Economico, sindaco di Roma, presidente della Regione e sindacati sono stati chiamati ad affrontare martedì, col primo Tavolo per Roma. Una riunione durata appena 2 ore e che ha posto le basi di una collaborazione duratura tra le istituzioni per la rinascita della Capitale.

 

Raccolti al Mise nel maxi-vertice, le parti hanno affrontato la questione dei fondi da destinarsi alla crescita economica della Città Eterna: 3 miliardi da investire nello sviluppo e nelle infrastrutture. Nasce così la cabina di regia dedicata alla Capitale, che prevede un secondo incontro tra 10 giorni e un terzo a fine novembre. Carlo Calenda, Virginia Raggi, Nicola Zingaretti, il vicesindaco Luca Bergamo e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, oltre ai rappresentanti delle forze produttive della Capitale hanno discusso di un piano attivo per Roma. Cinque aree tematiche hanno dominato e domineranno la scena: rilancio della competitività, mobilità, turismo, riqualificazione urbana e distretti a valore aggiunto.


La sindaca Raggi si è detta soddisfatta dell'incontro e ha precisato che tra lei, il ministro Calenda e Zingaretti c'è stato accordo e collaborazione: "Un metodo di lavoro vincente che vede la condivisione di obiettivi. Abbiamo finalmente trovato una bella sinergia - ha affermato - Su Roma si vince o si perde tutti insieme. Il comune sta facendo la sua parte, ma chiaramente ci sono determinate aree su cui l'intervento di Governo e Regione è fondamentale". Nessuna tensione, insomma, tra il primo cittadino della Capitale e il padrone di casa del Mise, che avevano battibeccato da fine settembre in poi sulla rispettiva disponibilità a cooperare per il bene della città.


Il primo tassello del piano per Roma prevede un fondo ministeriale per l'acquisto di 600 autobus a metano ed elettrici, 53 milioni per la logistica e la distribuzione delle merci in città e fino a 60 milioni sulla filiera della chimica farmaceutica. A illustrare le idee portate al Tavolo è il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Michele Azzola: "Entro la prossima settimana dovranno essere inviate le proposte di modifica e si lavorerà a un piano industriale delle proposte di tutti”.


Soddisfatto anche il governatore della Regione Lazio: “Mi sembra sia andato tutto molto bene. Voglio ringraziare il Ministro Calenda, saremo coprotagonisti del rilancio di Roma. Mettiamo a disposizione decine di milioni per il sostegno alle imprese, l’efficientamento energetico, le scuole, il commercio e l’artigianato tutte scelte figlie del confronto con la città e i soggetti sociali. Su questo il Mise ha offerto la disponibilità di integrare con nuove risorse tutti i capitoli proposti. Inoltre abbiamo segnalato la nuova legge della rigenerazione urbana come grande opportunità per lo sviluppo intelligente della città. A questo possiamo aggiungere gli investimenti sulle infrastrutture come i 140 milioni sulla Roma-Viterbo e i 180 milioni sulla Roma-Lido e la straordinaria scelta annunciata oggi dal Ministro Delrio di finanziare con centinaia di milioni la ferrovia che da Roma arriva diretta a Rieti”, ha concluso Zingaretti.


Ai piedi del Mise, durante l'incontro, si sono fatti sentire con fischietti e trombette i lavoratori di Sky, Agile ex-Eutelia e Aci informatica, che hanno intonato cori contro le istituzioni: “Il tavolo su Roma va fatto al cimitero, volete soltanto il lavoro nero” è stato lo slogan ripetuto a oltranza.
Guido Lutrario della Usb ha imbracciato il megafono per urlare: “Il ministro Calenda ha aspettato che si compisse lo sfacelo per convocare questo tavolo, mentre l'amministrazione comunale non si rende conto che la Capitale è allo sbando e quella regionale fa scelte sbagliate. È inaccettabile che questo tavolo sia fatto con i soliti noti: in questo tavolo ci devono stare i lavoratori a cominciare da quelli di Alitalia traditi da Cgil, Cisl e Uil. È segno che la democrazia non c'è più".

 

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