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Roma
Termovalorizzatore, l'assedio dei comitati alla Regione: "Blocchiamo tutto"
Termovalorizzatore, il progetto di Santa Palomba

Continua la battaglia di diversi movimenti e comitati al grido di "No inceneritore a Santa Palomba". E domani, giovedì 16 maggio, saranno in molti a scendere in piazza con un corteo che partirà dalla metro Garbatella. Destinazione? La sede della Regione Lazio.

Chi protesta, però, non lo fa solo contro l’idea, sempre più concreta, dell’inceneritore. Chi alza la voce lo fa per il diritto all’abitare, contro lo stillicidio di sfratti, sgomberi e pignoramenti, e lo fa per ribellarsi alla privatizzazione dell’acqua. Saranno in tanti, quindi, quelli che domani si ritroveranno alla Pisana, uniti per una sanità pubblica, gratuita e universale. 

Il Corteo dalla metro Garbatella alla Regione 

Il 16 maggio assedieremo la Regione Lazio. È questo il messaggio che si legge in una nota e sul volantino di molti movimenti, comitati e sindacati di categoria pronti a scendere in piazza per protestare e difendere il territorio dal “saccheggio del Capitale”. Una serie di figure antagoniste che hanno da subito messo in allarme le Foprze dell'Ordine: il rischio scontri e quello di possibili infiltrati disturbatori è altissimo. Diversi i comitati che si sono dati appuntamento alle ore 17 di giovedì 16 maggio alla fermata ‘Garbatella’ della linea B. Da lì si partirà alla volta della giunta regionale. Senza sé e senza ma. 

Il grido di battaglia

“Entro il mese – spiegano in una nota – scadrà il tempo della gara falsa per il diabolico impianto, poi sono previsti altri mesi per la verifica della proposta e la stesura del progetto definitivo, la firma del contratto ci sarà in estate e poi la compatibilità ambientale, ma tutti questi passaggi avverranno nella blindata struttura commissariale. La voce dei cittadini sarà tacitata e la monnezza rimarrà nelle strade romane. L’inizio del cantiere è previsto per l’inizio dell’inverno, dobbiamo utilizzare questo tempo per far crescere la nostra vertenza anche nella città alleandoci con le altre vertenze che si muovono per il benessere dei cittadini e contro le logiche del profitto che soffocano la nostra vita”. I comitati, quindi, saranno in corteo al fianco di chi lotta per una casa con un affitto ragionevole. E alzeranno la voce, ancora una volta, sì contro l’inceneritore, ma anche contro il consumo del suolo, cercando di puntare i riflettori sulla sanità pubblica sempre più privatizzata. 

Allarme ambiente

“Ci vogliono imporre – spiegano – una macchina devastante che incrementa il riscaldamento globale, che inquina l’aria e le acque, che produce altre scorie e altre discariche, perchè non trovano conveniente fare una buona differenziata e un onesto recupero di materia. Si capisce come sia stato possibile per l’AMA pagare il terreno almeno tre volte il valore di mercato, perchè la logica del piano dei rifiuti di Gualtieri sta nel furto del denaro e della salute dei cittadini”. Ed è per questo, quindi, che hanno deciso di protestare sotto la sede della Regione. E il corteo di domani non sarà certo l’unico perché, come hanno promesso, ci sarà una stagione di mobilitazione affinché l’inceneritore di Santa Palomba non venga costruito.

"La prima tappa"

“La manifestazione del 16 maggio alla Regione Lazio sia solo una tappa e non un fine – commentano i manifestanti – Governo, Area Metropolitana e Comune di Roma, multiutility, industria farmaceutica e della salute, palazzinari, inquinatori e inceneritori della monnezza, sono altre tappe di questo percorso a cui dovremo prepararci. Un compito complesso ma ineludibile. L’insieme di queste vertenze contro la devastazione e saccheggio del capitale, la diffusione di povertà, la sanità negata a milioni di persone, l’accentuazione dello sfruttamento lavorativo che si nutre di precarietà e produce morti e malati, sono tutte testimonianze della profonda crisi dell’occidente capitalistico – aggiungono. 

I motivi della protesta

Domani, quindi, si scenderà in piazza. Si farà per un nuovo ciclo dei rifiuti, contro il consumo del suolo, per garantire a chi ne ha bisogno una casa popolare. E si alzerà la voce contro l’economia di guerra e per la sanità, che sostengono debba essere pubblica, gratuita e universale senza più le lunghe ed estenuanti liste d’attesa.







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