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Roma
Termovalorizzatore Roma, la super eco-balla: sarà pronto non prima di 10 anni

Il termovalorizzatore di Roma sarà pronto forse entro il 2026 ma per il Consiglio di Stato che la scorsa settimana ha respinto i ricorsi, servirà per i pellegrini del Giubileo. Solo che il Giubileo è nel 2025, cioè un anno prima dell'entrata in funzione prevista, salvo prolungamento dei lavori.

Le lettura attenta delle 80 pagine della sentenza della Quarta Sezione del Consiglio di Stato che la scorsa settimana ha rigettato il ricorso degli ambientalisti, evidenzia com il Consiglio di Stato non ha scritto una sentenza amministrativa ordinaria. I giudici Vincenzo Lopilato, Luca Lamberti, Francesco Gambato Spisani, Luca Monteferrante e Rosario Carrano hanno preso il classico abbaglio da grande evento, giacché in sentenza scrivono tra le motivazioni del rigetto. “lo straordinario afflusso di pellegrini atteso in occasione dell'evento giubilare e la necessità di approntare misure straordinarie per fronteggiare il prevedibile incremento della produzione di rifiuti, in un contesto peraltro caratterizzato da notorie criticità, ha giustificato la riallocazione della funzione dal livello regionale a quello statale".

Un'iperbole amministrativa

Dunque, il Giubileo è tra le motivazione del via libera all'impianto di Santa Palomba, anche se nascerà a Giubileo finito: un sorta di iperbole amministrativa o di sentenza politica con la quale i giudici hanno messo nero su bianco l'emergenza in cui vive Roma da decenni. Tale da mettere un pietra tombale persino su uno dei tratti del ricorso più inquietante e cioè l'affidamento diretto ad Acea che ha una posizione dominante di mercato avendo già l'impianto di San Vittore.

Acea, resta il nodo della posizione dominante

E sull'assenza di qualsivolgia forma di concorrenza si è fermata l'attenzione degli sconfitti – Comuni compresi – che stanno studiando un ulteriore ricorso all'Agcom e, in seconda istanza all'Unione Europea.

Pronto dopo due anni di attesa il piano industriale di Acea

Ma sul Termovalorizzatore che piace ai giudici ci sono un'altra serie di tegole. Intanto il soldi: Acea dopo due anni di attesa sta per varare il Piano Industriale, toglierà il velo sulle finti di finanziamento per realizzare l'impianto da 1 miliardo di euro. E forse verrà fiori la verità e cioé che in barba ai giudici amministrativi, per iniziare a bruciare i rifiuti ci vorranno 10 anni. E questo considerando che il bando si chiuderà nel mese di maggio, poi ci sarà l'aggiudicazione e gli eventuali ricorsi, qui partirà l'iter autorizzativo anch'esso a rischio ricorsi. Tanto per avere un termine di paragone per realizzare l'impianto di Acerra in Campania ci sono voluto 10 anni.

Servono 200 mln di euro per 5 anni

Data di inizio presunta dell'operatività Anno Domini 2034. Con questo cronoprogramma Acea avrà bisogno di circa 200 mln di euro l'anno. A credere nel 2026 i giudici del Consiglio di Stato e il sindaco Gualtieri.

 

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