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Roma
Terrorismo, falso allarme bomba alla Rinascente: la Procura apre un'inchiesta

Falso allarme bomba alla Rinascente, una chiamata anonima segnala la presenza di un ordigno e fa scattare il panico. La Procura di Roma ora apre un'inchiesta per rintracciare l'autore della telefonata, con l'accusa di procurato allarme.

 

Il procuratore aggiunto Francesco Caporale, che coordina i pm dell'antiterrorismo, attende ora un'informativa della Digos, alla ricerca dell'autore della chiamata arrivata intorno alle 13 di domenica alla redazione del Messaggero. Per alcune ore il palazzo della Rinascente di via dei Due Macelli e quello di piazza Fiume sono stati evacuati, fino alle opportune verifiche di forze dell'ordine e artificieri che hanno fatto rientrare l'allarme.

 

Pasqua blindata

Nonostante il pericolo evitato, rimane però ovviamente alta l'allerta nella Capitale, con il Questore di Roma Guido Marino che ha pianificato le misure di vigilanza, ordine e sicurezza connessi agli eventi religiosi in programma.“Green zone” saranno istitutite dalle 19 di giovedì e sino alle 24 del 2 aprile in tutta l'area del centro storico, Colosseo e Vaticano: non saranno ammesse manifestazioni, sarà vietato il trasporto di armi o esplosivi, cosi' come sarà vietata la circolazione di mezzi pesanti.
Il Questore ha inoltre riunito tutti i dirigenti affinchè organizzino briefing con il personale dipendente impiegato nei servizi di vigilanza e ordine pubblico, al fine di garantire la massima attenzione. La Digos ha aperto un focus informativo dedicato, in collaborazione con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e i servizi di sicurezza. Sono in atto controlli presso gli stabili occupati nella capitale per verificare le presenze.

Allarme "tunisino" rientrato

Nel frattempo è rientrato anche l'allarme scattato in Italia nel fine settimana, quando, in particolare a Roma, è scattata la caccia un presunto attentatore tunisino a causa di un lettera anonima indirizzata all'ambasciata italiana a Tunisi. Dell'uomo, il 41enne Atef Mathlouthi, era stata diffusa alle pattuglie di forze di polizia in servizio di vigilanza anche la fotosegnaletica relativa a quando era stato fermato in Italia in passato per reati comuni. Poi i successivi accertamenti hanno escluso ogni collegamento tra l'uomo e le vicende terroristiche, e pertanto il tunisino in questione, che vive e lavora nel Paese d'origine, al momento - riferisce la stessa Questura di Roma - "non e' ritenuto un pericolo concreto e attuale". E l'intera vicenda, sebbene resti comunque "in fase di ulteriore approfondimento", non ha determinato alcuna allerta "in considerazione del fatto - dice ancora la Questura romana - che, l'innalzamento standard della misure di sicurezza per Pasqua era stato gia' pianificato".
Misure che sono state ulteriormente definite questa mattina nel corso di un tavolo di lavoro presieduto dal Questore Guido Marino e che ha definito la 'green zone' nella capitale - Centro storico, area Colosseo e area Vaticano - in occasione della Settimana santa e che interessera' il periodo da giovedi' santo a tutto il lunedi' di Pasquetta.
L'uomo è starto rintracciato dal programma di Rai Tre “Chi l'ha visto” e ha negato tutte le accuse. "Tutte falsita' su di me e non sono in fuga". Atef Mathlouthi, 41enne tunisino, replica così e minaccia querele su querele nei confronti degli organi di informazione. L'uomo è stato irintracciato telefonicamente a Mahdia, sulla costa tunisina, dove vive da qualche tempo.

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