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Roma
“Ti taglio la testa”: indiano irregolare minaccia una donna con 400 telefonate

La tormenta al telefono e viene arrestato e condannato. Esce dal carcere e un immigrato irregolare di origine indiana di 36 si accanisce di nuovo contro la poveretta con 400 telefonate minatorie.

Così i Carabinieri della Compagnia della Compagnia di Roma Eur, su delega della Procura della Repubblica di Roma hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, che dispone la misura della custodia cautelare in carcere per un cittadino indiano di 36 anni, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale a seguito di diniego del riconoscimento dello status di protezione internazionale ed in atto trattenuto presso il centro di permanenza per i rimpatri di Roma Ponte Galeria.

L'uomo era stato già condannato per persecuzione in danno alla stessa donna

L’uomo era già stato condannato per atti persecutori nei confronti della stessa donna, in un altro procedimento. In prosecuzione rispetto alle condotte già contestate, dopo aver espiato la pena in data 24 aprile 2023, sulla base delle denunce presentate dalla donna ai Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, è gravemente indiziato, con condotte reiterate di avere aggredito e minacciato nuovamente la stessa donna, cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e paura e un concreto timore per la propria incolumità personale in ragione della gravità delle minacce, in alcuni casi anche facendo riferimento a una pistola.

L'elenco delle 400 telefonate ricostruite dai Carabinieri

In particolare, secondo gli accertamenti, il 30 maggio 2023 avrebbe effettuato 21 telefonate alla donna minacciandola di morte; nei giorni successivi, fino al 9 giugno, più di 260 tentativi di chiamata rimasti senza risposta; il 10 giugno l'avrebbe chiamata minacciandola che le avrebbe tagliato la testa; dal 28 al 30 giugno 2023 avrebbe effettuato ben 146 chiamate alla donna; il 9 luglio l'avrebbe ricontattata telefonicamente cercando nuovamente un contatto con lei. L’uomo è stato associato presso la casa Circondariale di Roma Regina Coeli.

Parte delle condotte contestate, l’uomo le avrebbe compiute quando si trovava presso il centro di permanenza per rimpatri di Potenza. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma quando hanno saputo che all’uomo era stato negato il riconoscimento dello status di protezione internazionale, quindi era uscito dal Cpr ed era di nuovo libero ma irregolare sul territorio nazionale, si sono subito attivati per assicurare una scorta alla vittima e garantirle protezione. Allo stesso tempo sono state avviate le ricerche dell’uomo che è stato rintracciato a Roma il 17 luglio scorso e accompagnato presso il centro di permanenza per rimpatri di Ponte Galeria dove giovedì 20 luglio è stato arrestato.

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